È stato approvato alla Camera dei Deputati il 22 giugno ed è passato in Senato il disegno di legge contenente disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale, proposto su iniziativa governativa da parte dei ministri Dario Franceschini (beni culturali) e Andrea Orlando (giustizia), anche se di inasprimento delle pene per i reati contro il patrimonio si parla almeno dal 2011. Il testo prevede una serie di modifiche al codice penale introducendo i reati di furto di beni culturali, appropriazione indebita di beni culturali, ricettazione di beni culturali, riciclaggio di beni culturali, illecita detenzione di beni culturali, violazioni in materia di alienazione di beni culturali, uscita o esportazione illecite di beni culturali, danneggiamento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento colposi di beni culturali o paesaggistici, devastazione e saccheggio di beni culturali, contraffazione di opere d’arte. Sono previste, peraltro, pene molto aspre: il furto, per esempio, è punito con la reclusione da due a otto anni, e la ricettazione da tre a dodici. Ancora, il ddl prevede che gli ufficiali di polizia giudiziaria nel settore dei beni culturali siano dotati di ulteriori strumenti che possano aiutare la loro attività, come operazioni sotto copertura e siti web civetta.
“Grazie anche alle modifiche introdotte nel corso del dibattito nelle commissioni parlamentari“, ha dichiarato il ministro Dario Franceschini, ”questa riforma introduce strumenti efficaci e moderni per contrastare i reati contro il patrimonio culturale. Un provvedimento molto importante, non solo per l’Italia, ma per l’intera comunità internazionale che, a partire dall’Onu fino al G7 Cultura di Firenze, identifica sempre più la tutela del patrimonio culturale come una priorità. Con queste nuove norme l’Italia si pone all’avanguardia nel mondo”.
Reati contro il patrimonio culturale: approvato alla Camera il disegno di legge |