Maxi-multe da 10 a 60mila euro per chi deturpa l'arte: governo favorevole al ddl


Il Consiglio dei Ministri quest’oggi ha accolto in maniera favorevole un disegno di legge proposto dallo stesso ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che prevede maxi-multe da 10 a 60mila euro per i reati contro i beni culturali, dal semplice imbrattamento fino al danneggiamento.

Sta per cambiare forma la disciplina dei reati contro i beni culturali. Oggi infatti il governo ha deciso di agire per conto proprio e, nel consiglio dei ministri che si è tenuto alle 16, ha accolto con favore il disegno di legge proposto dallo stesso ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, portato avanti con l’idea di porre un freno alle azioni degli attivisti ambientalisti contro il patrimonio culturale, come quelle che si sono susseguite negli ultimi mesi.

Di recente, dal Parlamento erano emerse altre due proposte. Un primo ddl era stato presentato a novembre 2022, primo firmatario Claudio Borghi della Lega: obiettivo del ddl in questione era quello di introdurre un regime sanzionatorio per le condotte di coloro i quali imbrattino i siti ma anche le strutture adibite all’esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché in ogni altro ente ed istituto pubblico. Borghi e gli altri cofirmatari, nella relazione, spiegavano di voler sanzionare proprio le condotte di chi “recandosi nei luoghi della cultura per dimostrazioni propagandistiche e di protesta quali sono state quelle di Just Stop Oil, ponga in essere atti che rischino seriamente di danneggiare o ledere l’integrità di beni culturali esposti al pubblico, vandalizzando i siti di esposizione, protezione e conservazione dell’opera, affiancandosi alle pene già previste per chi realizzi un effettivo danno al bene culturale”. Il ddl proponeva un aggiornamento dell’articolo 518-duodecies del codice penale, iscrivendo il delitto di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici tra i reati punibili con l’arresto facoltativo in flagranza, dando dunque facoltà agli agenti di polizia di arrestare chiunque venga colto in flagranza di danneggiamento e deterioramento di un bene di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico.

La seconda proposta, ancora in fase di elaborazione, porta invece la firma di Marco Lisei di Fratelli d’Italia: ancora allo stato di bozza alla giornata odierna, propone una fattispecie di daspo urbano per chi è già stato condannato per vandalismo o danneggiamento di beni culturali (la proposta è d’imporre, per chi ha già riportato condanne, una distanza di almeno 10 metri dagli edifici sottoposti a tutela), con multa da 500 a 1.000 euro per chi trasgredisce il divieto, e reclusione da sei mesi a tre anni per chi deturpa o imbratta edifici pubblico o di culto o sottoposti a tutela come beni culturali (al momento questa pena è invece prevista soltanto per chi “distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui”, come si legge all’articolo 635 del Codice Penale che il senatore Lisei vuole modificare).

Il ddl d’iniziativa governativa introduce invece una maximulta da 20 a 60mila euro per chi distrugge o deteriora beni culturali, e da 10 a 40 mila per chi invece si limita a imbrattarli: “Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui”, si legge nella bozza, “è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 20 mila a euro 60 mila”. Il testo continua prevedendo che “chiunque, fuori dei casi di cui al primo comma, deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina i beni culturali a un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10 mila a euro 40 mila”.

Le misure non avranno valore retroattivo. Le multe, tuttavia, si aggiungeranno alle pene già previste dal codice penale per i reati di danneggiamento, vale a dire la reclusione da sei mesi a tre anni. Lo specifica la bozza stessa: “L’autorità giudiziaria e l’autorità amministrativa tengono conto, al momento dell’irrogazione delle sanzioni di propria competenza, delle misure punitive già irrogate e che l’esazione della pena pecuniaria ovvero della sanzione pecuniaria amministrativa è limitata alla parte eccedente quella riscossa, rispettivamente, dall’autorità amministrativa ovvero da quella giudiziaria”.

“Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività”, commenta il ministro Sangiuliano. “Per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale. Secondo i dati che mi sono stati forniti dalla Soprintendenza Speciale di Roma, il ripristino della facciata del Senato è costato 40.000 euro. Ebbene, chi danneggia deve pagare in prima persona. A seconda della gravità della fattispecie, si va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 60.000 euro. Tali somme si aggiungono a quelle cui verranno eventualmente condannati a pagare i trasgressori in sede penale o civile. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”.

Maxi-multe da 10 a 60mila euro per chi deturpa l'arte: governo favorevole al ddl
Maxi-multe da 10 a 60mila euro per chi deturpa l'arte: governo favorevole al ddl


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