#SaveOrazio è l’hashtag lanciato dal direttore della National Gallery di Londra, Gabriele Finaldi, per “salvare un capolavoro per la nazione”.
Il capolavoro in questione è il Ritrovamento di Mosè realizzato da Orazio Gentileschi nei primi anni Trenta del Seicento per la regina Enrichetta Maria di Borbone, ultima figlia di Enrico IV di Francia e di Maria de’ Medici e moglie di re Carlo I Stuart. Il dipinto venne eseguito infatto alcuni anni dopo l’arrivo di Orazio a Londra alla corte di Carlo I, probabilmente per celebrare la nascita del futuro Carlo II.
Il Ritrovamento di Mosè è stato concesso in prestito alla Galleria dal 2002 da un collezionista privato che vanta un diritto di prelazione che scadrà a breve. Il capolavoro è esposto fino alla fine dell’anno nella sala 31 del museo che è dedicata alla pittura italiana del Seicento, dove quindi si possono ammirare opere di Annibale Carracci, di Guido Reni, di Caravaggio, del Guercino, del Domenichino, del Sassoferrato, di Salvator Rosa e di Artemisia Gentileschi. Poter osservare nella stessa sala opere dei Gentileschi, padre e figlia, è un modo per comprendere come Artemisia sia stata influenzata dall’arte di suo padre. Inoltre il capolavoro di Orazio è la prima opera rappresentativa del suo importante periodo londinese.
Il dipinto è stato valutato 22 milioni di sterline e il direttore della National Gallery ha lanciato una raccolta pubblica online di fondi per raggiungere i due milioni di sterline, mancante cifra necessaria entro la fine dell’anno per poter ammirare per sempre l’opera di Gentileschi all’interno del celebre museo londinese.
Le donazioni private si effettuano direttamente dal sito ufficiale della National Gallery.
La National Gallery di Londra lancia una raccolta fondi pubblica per un capolavoro di Orazio Gentileschi |