In Qatar sono divampate accese polemiche dopo che Damien Hirst (Bristol, 1965) ha esposto quattordici enormi statue di quattordici metri d’altezza raffiguranti feti all’interno dell’utero che illustrano le varie fasi della formazione del neonato, dal concempimento alla nascita. L’installazione, intitolata The Miraculous Journey (“Il viaggio miracoloso”), è stata collocata negli spazi dell’ospedale di Sidra: le opere risalgono in realtà all’ottobre del 2013, ma sono state poi coperte per anni a causa del clamore suscitato, e riscoperte solo nei giorni scorsi: la motivazione ufficiale è che occorreva proteggerle dai lavori di costruzione dell’ospedale.
Hirst già allora sapeva che le opere sarebbero state alquanto controverse: “Si tratta della prima opera di nudo nel Medio Oriente”, aveva dichiarato proprio nell’ottobre 2013 al quotidiano qatariota Doha News. Tuttavia, una rappresentante della Qatar Foundation (l’ente che detiene la proprietà delle opere), Layla Ibrahim Bacha, ha dichiarato che, per quanto ci si aspetta che non tutti in Qatar gradiscano The Miraculous Journey, l’idea è comunque quella di offrire al pubblico un elemento di discussione, in modo da riflettere. “Crediamo”, ha sottolineato Bacha, “che l’opera rifletta molto la missione dell’ospedale di Sidra, che è specializzato nella cura delle donne e dei bambini. Ed è perfetta per questa collocazione, si possono già vedere molte persone che scattano fotografie, sta diventando iconica”.
Le quattordici statue di Hirst sono state commissionate dalla sorella dell’emiro del Qatar, Sheikha Al-Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al-Thani: il suo scopo è quello di modernizzare l’immagine del paese, ed anche è per questo motivo che ha deciso di arricchire l’ospedale non solo con le opere di Hirst, ma con le realizzazioni di altri artisti contemporanei (tra cui grandi nomi dell’arte di oggi, come Tracey Emin).
Nella foto AFP l’opera di Hirst.
Qatar, ecco i feti giganti di Damien Hirst che rappresentano le fasi dal concepimento alla nascita |