Fa molto discutere l’aggiudicazione, da parte della fondazione Dignitatis Humanae Institute della concessione della Certosa di Trisulti, un antico monastero duecentesco a Collepardo (Frosinone), in Ciociaria, che diventerà una sua sede per diciannove anni, con affitto annuale da 100.000 euro all’anno, dai quali potranno essere detratti i costi per i lavori di ristrutturazione. Il problema è dato dal fatto che la fondazione è vicina a Steve Bannon (il discusso capo della strategia politica di Donald Trump) e propugna ideali di stampo ultra-conservatore e una visione oltranzista del cattolicesimo: il motto dell’istituto è “difendere i fondamenti giudaico-cristiani della civiltà occidentale attraverso il riconoscimento che l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio”. Obiettivo del presidente della DHI, Benjamin Harnwell, è quello di aprire nella Certosa di Trisulti una scuola di formazione internazionale che diffonderà gli ideali di ultradestra della fondazione.
Da mesi la popolazione locale protesta contro l’arrivo dell’accademia, e ieri si è tenuta una partecipata protesta, con una marcia a Collepardo per dire “no” a quella che per molti è una “invasione” degli oltranzisti. “I luoghi”, spiega in una nota la rete delle Comunità solidali, organizzatrice dell’evento, “sono di chi li cammina. La storia è di chi la ricorda giorno dopo giorno. La ricchezza è di chi custodisce il senso delle cose per restituirlo agli altri e non per farlo prigioniero di un pensiero totalizzante”. E nello specifico, spiegano che “la certosa, avamposto dell’Europa, tappa di quel cammino tracciato da san Benedetto che oramai è nei cuori di milioni di persone, sta tracciando un nuovo corso e una nuova primavera nei luoghi che attraversa. Un cammino che porta in sé le radici dell’Europa stessa. La certosa di Trisulti avamposto con un’idea precisa di cosa significhi essere europeisti e cioè ricostruire un protagonismo sociale dell’Europa stessa. Essere comunità e farsi comunità, questo ci insegna un cammino e noi non lo dimentichiamo”. Ecco quindi la marcia “per presidiare con la nostra presenza un luogo. Per dire con forza che nessuno potrà mai toglierci il diritto di erigerci a custodi di un simbolo, di una storia, della sua memoria del suo profondo significato”.
Molti dubbi sono stati espressi anche dalla politica con, in testa, i movimenti di sinistra. Ma dubbioso è anche il sindaco di Collepardo, Mauro Bussiglieri, che al Messaggero ha dichiarato: “vogliamo che l’Abbazia resti un punto di riferimento religioso”. La fondazione DHI, che nel frattempo si è già insediata nell’abbazia, ha infatti modificato anche le modalità d’accesso alla Certosa di Trisulti, restringendo gli orari e introducendo un biglietto (che devono corrispondere anche per gli invitati ai matrimoni: prima, peraltro, l’accesso era gratuito, mentre adesso l’ingresso gratis è soltanto per i residenti nel comune di Collepardo). Nel frattempo, Harnwell, nel corso di un dibattimento pubblico tenutosi dopo la marcia, ha confermato la propria idea: quella di fare della Certosa di Trisulti una base per la difesa della civiltà giudaico-cristiana.
Nell’immagine: la Certosa di Trisulti. Ph. Credit.
L'ultradestra aprirà un'accademia in un'abbazia della Ciociaria. La rivolta della popolazione locale |