Si è tenuta oggi, dopo 86 anni, la prima preghiera del venerdì nella basilica di Santa Sofia a Istanbul, riconvertita in moschea per volere del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Dal 1934 infatti Santa Sofia era diventata un museo grazie al fondatore dell’odierna Turchia Kemal Atatürk.
Dalle prime ore del mattino, numerosi fedeli musulmani sono giunti nell’area della basilica, che era già stata chiusa al traffico da ieri sera, e in occasione della prima preghiera islamica dopo tanti anni è stata scoperta la targa in turco, arabo e inglese sulla quale si legge “La Grande Moschea di Hagia Sophia”.
Erdogan ha dichiarato di aver realizzato il suo più grande sogno, riconvertendo in moschea la basilica che per più di novecento anni è stata cristiana, successivamente moschea con la conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453, e infine museo dal 1934.
Nel corso della preghiera è stata infatti rievocata la conquista di Costantinopoli, a seguito della quale la basilica divenne moschea.
All’interno dell’edificio hanno potuto accedere circa mille persone a seguito delle misure restrittive per emergenza sanitaria, ma all’esterno l’intera area è stata predisposta per accogliere i fedeli. Troppi fedeli si sono recati alla basilica in poche ore e non stati più ammessi ingressi.
La preghiera del venerdì si è tenuta alla presenza di Ali Erbas, responsabile della presidenza per gli affari religiosi (Diyanet), delle massime autorità del governo e del presidente turco Erdogan.
Immagine: la basilica di Santa Sofia. Ph. Credit Adli Wahid
Oggi la prima preghiera del venerdì in Santa Sofia. Erdoğan: “Realizzato il mio più grande sogno” |