Portoferraio, riapre dopo il restauro il Teatro di Napoleone. Emerse pitture murali nei palchetti


Dopo un intervento di restauro, riqualificazione ed efficientamento energetico, il Teatro di Napoleone a Portoferraio è stato riaperto al pubblico. Sono emerse durante i lavori pitture murali nei palchi, probabilmente risalenti all’epoca napoleonica, fino ad ora sconosciute.

Dopo 17 mesi di lavori, il Teatro dei Vigilanti-Renato Cioni di Portoferraio, noto anche come Il teatro di Napoleone, riapre di nuovo al pubblico. Voluto dall’imperatore Napoleone nel cuore del centro storico rinascimentale della città, il teatro è stato oggetto di un intervento di restauro, riqualificazione ed efficientamento energetico. Il progetto, diretto dall’architetta Elisabetta Coltelli, non solo ha restituito alla struttura il suo splendore originale, ma ha anche permesso di scoprire pitture murali nei palchi, probabilmente risalenti all’epoca napoleonica, fino ad ora sconosciute.

Il Comune di Portoferraio restituisce quindi alla comunità dell’Isola d’Elba e ai visitatori un luogo che è stato un centro di cultura e intrattenimento per oltre due secoli. I lavori, che hanno avuto un costo complessivo di 1.735.215,50 euro, sono stati finanziati per 1.549.190,08 euro con fondi del PNRR e per il resto con fondi propri dell’Ente.

Lo stato precario di conservazione del teatro rischiava di impedire l’accessibilità in sicurezza di uno spazio da sempre a servizio della collettività. Per questo motivo si è deciso per un restauro che interessasse il teatro nel suo complesso. Tra le scoperte emerse durante i lavori, sono state rilevate alcune pitture murali di probabile epoca napoleonica, all’interno dei palchetti del teatro. Il loro ritrovamento e restauro permette una maggiore rilettura storica del monumento, importante testimonianza del periodo napoleonico. I lavori hanno consentito anche di riportare alla luce le cornicine dorate dei vari ordini dei palchetti. Il restauro è stato esteso al rosone di copertura che ora può essere ammirato nella sua originale brillantezza.

Tra gli interventi più significativi spiccano la riapertura dell’originario collegamento tra il palco e la platea, il rifacimento degli intonaci e la tinteggiatura sia interna che delle facciate, la sostituzione degli infissi esterni, il rifacimento dei manti di copertura, il parziale rifacimento dell’impianto elettrico e dell’impianto antincendio, la realizzazione della rete internet e degli impianti antintrusione e video sorveglianza, la sostituzione delle poltroncine della platea, della tappezzeria e dei tendaggi del boccascena gravemente usurati. I lavori prevedono, inoltre, il rifacimento dei sottoservizi e della pavimentazione dell’adiacente gradonata del Forte Falcone, con il ripristino del basolato originale, e il completamento delle parti mancanti in “battuto di calce”, tipologia tipica della città antica.

La storia del teatro

Nella prima metà del XVII secolo il Governatore di Portoferraio Orazio Borbone Marchese di Sorbello fece erigere, a sue spese, nel luogo dove si trova la struttura, una cappella a forma ottagonale per accogliere la sua sepoltura. Nel 1714 il nuovo Governatore di Portoferraio Girolamo Piccolini fece demolire la cappella e iniziò i lavori per la costruzione di una nuova chiesa a pianta a croce greca terminata nel 1718. La nuova costruzione prese il nome di Chiesa del Carmine, in seguito spogliata dei pregevoli arredi e adibita a semplice magazzino militare. La chiesa da tempo sconsacrata rimase a uso militare con funzione di magazzino fino al 1814 quando Napoleone Bonaparte giunse all’Elba e propose la realizzazione all’interno dell’edificio di un piccolo teatro. Il progetto venne affidato all’architetto Bargigli, che progettò una platea a ferro di cavallo con 65 palchetti, distinti in quattro ordini sormontati da un loggione, con 16 palchi di prim’ordine. I lavori iniziarono nel luglio 1814. Come richiesto dall’Imperatore, i rappresentanti delle più importanti famiglie della città crearono ben presto un’accademia, detta “dei Fortunati”, per la gestione della struttura. Durante la realizzazione, si accorsero però che le risorse dell’Accademia non erano sufficienti alla prosecuzione dei lavori. Decisero così di vendere all’asta i palchetti dando il diritto di prelazione agli stessi accademici e alle autorità cittadine.

Nell’agosto 1814 il pittore piemontese Vincenzo Antonio Revelli, chiamato da Napoleone per decorare le proprie dimore di San Martino e Villa dei Mulini, fu incaricato di eseguire il sipario, mentre per gli ornati e stucchi fu incaricato l’artista livornese Compormi. Il teatro fu inaugurato il 24 gennaio 1815 con un solenne ricevimento a cui parteciparono la madre di Napoleone Lucrezia Ramolino e la sorella Paolina. Il teatro diretto dall’Accademia dei Fortunati, che prese il nome dei Vigilanti, continuò le rappresentazioni anche dopo la partenza di Napoleone avvenuta il 25 febbraio 1815. Nel 1922 il teatro, che si trovava in precarie condizioni, è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione terminato il 4 aprile del 1923, che probabilmente ha modificato gli stucchi e i decori. Il 20 febbraio 1937, l’Accademia affidò la gestione al signor Baldasserini per trasformarlo in cinema – teatro, che fu inaugurato il 9 ottobre 1937 e rimase aperto fino al 6 gennaio 1952, quando ci fu la definitiva chiusura.

Nel 1974 il teatro fu acquistato dal Comune di Portoferraio. Nel 1979 hanno avuto inizio i lavori di ristrutturazione e restauro dell’immobile con importanti interventi realizzati in cemento armato sulle strutture portanti del monumento, gravemente degradate per il prolungato abbandono del Teatro.

Foto di Daniele Anichini

Portoferraio, riapre dopo il restauro il Teatro di Napoleone. Emerse pitture murali nei palchetti
Portoferraio, riapre dopo il restauro il Teatro di Napoleone. Emerse pitture murali nei palchetti


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