Nastri di partenza per il cantiere che dovrà mettere in sicurezza i fronti di scavo di Pompei, ovvero la zona che si trova attorno all’area non scavata del sito archeologico. In tutto saranno 22 gli ettari interessati dai lavori: due chilometri di muri antichi saranno messi in sicurezza, il terreno verrà sottoposto a lavori di mitigazione del rischio idrogeologico, e sarà installato un nuovo laboratorio di studio dei reperti che saranno rinvenuti durante i lavori. Si prevede che entro il 2019 l’area sarà messa in sicurezza.
“Si tratta del più grande intervento nell’area non scavata di Pompei, dal dopoguerra”, ha dichiara al Mattino Massimo Osanna, direttore Generale del Parco archeologico di Pompei. “Finora si era sempre proceduto per piccoli interventi di tamponamento sui fronti di scavo, nei punti più critici. Adesso si procederà in maniera radicale al consolidamento dei fronti e a risolvere il problema dell’acqua che si accumula nei terreni esercitando pressione sulle pareti e sulle facciate delle domus portati alla luce, che hanno finito per costituire una sorta di argine di contenimento dei terreni che impregnati di acqua piovana vi esercitavano pressione esponendoli al pericolo di cedimento”.
Pompei: via alla messa in sicurezza dei fronti di scavo |