Il Parco Archeologico di Pompei è tornato visitabile ieri e ha già regalato sorprese: dagli scavi della villa suburbana di Civita Giuliana, dove gli archeologi sono tornati al lavoro questa settimana (la villa si trova a nord dell’area degli scavi, fuori dalle mura del sito archeologico), è infatti emersa la volta di un grande criptoportico ancora da esplorare e che riporta il nome una bimba graffito su un muro, “Mummia”.
La villa, infatti, è appartenuta probabilmente ad un generale o ad un altissimo magistrato militare, forse addirittura ad un esponente dei Mummii (una delle gens, ovvero delle famiglie, più in vista della Pompei del tempo), come sembra raccontare il nome graffito sul muro da una mano di bambina e sulle iscrizioni su cui si sta compiendo ora uno studio approfondito. La villa venne solo parzialmente danneggiata dalle scosse di terremoto che precedettero l’eruzione del 79 d.C. La volta scoperta si presenta con raffinate decorazioni: sorprende, in particolare, il fiore bianco che risalta dal fondo nero della parete.
La villa suburbana di Civita Giuliana è stata oggetto della operazione congiunta avviata tra la Procura di Torre Annunziata con il procuratore Pierpaolo Filippelli, i carabinieri e il Parco che ha portato, nel marzo del 2018, al ritrovamento di una serie di ambienti di servizio e di una stalla della tenuta dove si era potuto realizzare il calco di un cavallo di razza. Nella prima fase di scavo era stata identificata una mangiatoia lignea di cui è stato possibile realizzare un calco, i resti integri di un cavallo e le zampe di un secondo animale. Le operazioni di scavo hanno, poi, portato alla luce integralmente tale ambiente ed hanno individuato la parte restante del secondo cavallo e un terzo equide, con i resti di una ricca bardatura militare.
Pompei, riapertura con scoperta: ritrovata la volta decorata di un criptoportico |