Si è concluso, dopo quindici mesi di lavoro, il cantiere per la messa in sicurezza delle Regiones I, II e III di Pompei: diretto da un team di architetti, archeologi, ingegneri e restauratori, ha eseguito interventi specifici di restauro strutturale delle murature, la messa in sicurezza degli apparati decorativi e il rifacimento delle coperture, oltre che la messa in opera controllata di presidii per salvaguardare situazioni specifiche di instabilità delle strutture murarie.
Sono state quindi riaperte tre domus: la Casa degli Amanti, la Casa della Nave Europa e la Casa del Frutteto; in particolare la prima è stata riaperta dopo quarant’anni, poiché era chiusa al pubblico dagli anni Ottanta, dal terremoto dell’Irpinia.
Questa venne scoperta nel 1933 e deve il suo nome al verso inciso in un quadretto con anatre sul fondo del peristilio che tradotto recita “Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele”. Nel corso degli anni lo stato di conservazione della Casa degli Amanti era divenuto tale da impedirvi l’accesso persino ai tecnici. La particolarità più rilevante dell’abitazione consiste nella presenza e nella conservazione pressoché completa del secondo piano del peristilio (giardino colonnato), un tempo accessibile attraverso una scala nel portico settentrionale (di cui è visibile la traccia sulla parete di fondo). Questo secondo piano sembra essere stato aggiunto nel I secolo d.C. e lo stato di conservazione permise di recuperare da subito la configurazione originaria di questo spazio, restituendo alla percezione e alla conoscenza una soluzione architettonica, quella del peristilio a doppio ordine, che ad oggi rappresenta un unicum a Pompei.
La Casa della Nave Europa prende la sua denominazione dal grande graffito inciso sulla parete nord del peristilio, dove è raffigurata una grande nave da carico, chiamata Europa, affiancata da imbarcazioni minori. Attualmente la domus presenta un ampio peristilio con numerosi ambienti disposti in successione e si sono conservate le monumentali colonne in tufo del peristilio e le decorazioni in I stile in alcuni ambienti. Probabilmente, nell’ultima fase di vita della città di Pompei, l’edificio era destinato a un’attività produttiva di tipo agricolo.
Infine, nella Casa del Frutteto sono visibili nei cubicoli limoni e corbezzoli, piante da frutto e ornamentali, uccelli svolazzanti e un albero di fico a cui è avvinghiato un serpente: una vegetazione lussureggiante dipinta sulle pareti di questa dimora posta su via dell’Abbondanza, che conserva uno dei più significativi esempi di pittura di giardino rinvenuti nella città. Gli affreschi raffigurano in uno degli ambienti un giardino luminoso, immaginato di giorno, con una precisione di dettagli da rendere possibile il riconoscimento delle specie vegetali e nell’altro ambiente, un giardino immerso nel buio della notte, con tre alberi di diversa grandezza, tra cui il grande fico con il serpente, auspicio di prosperità. Inoltre, in alcuni ambienti, le raffigurazioni sono arricchite da motivi egizi con riferimenti a Iside, probabile segno di devozione alla dea da parte del proprietario.La domus presenta il classico impianto ad atrio, attorno al quale si dispongono vari ambienti e nella parte posteriore uno spazio verde con un triclinio estivo, utilizzato durante la stagione calda.
Soddisfatto il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, che ha dichiarato: “A Pompei non è più il tempo delle emergenze. Abbiamo davanti a noi nuove e importanti sfide per la tutela, la conoscenza e la valorizzazione degli scavi e del territorio”.
"Pompei è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari. Un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti e che sono motivo di orgoglio per l’Italia” ha aggiunto il ministro del MiBACT, Dario Franceschini.
Nell’immagine: la Casa degli Amanti. Ph.Credit MiBACT
Dopo quarant'anni riapre la Casa degli Amanti a Pompei |