Sicilia, l'assessore loda un restauro fatto gratis e spera che la prassi si diffonda: è polemica


Polemica in Sicilia per le parole dell'assessore ai beni culturali Alberto Samonà che loda il restauro, fatto 'a gratis', di uno splendido polittico del XV secolo, simbolo del Museo Pepoli di Trapani, e auspica diffusione della prassi. Travolto dalle polemiche ha poi cancellato le dichiarazioni.

È (ovviamente) polemica per le affermazioni dell’assessore ai beni culturali e all’identità siciliana della Regione Sicilia, Alberto Samonà, che ha lodato un restauro eseguito gratis dai professionisti che se ne sono occupati, ha auspicato che la prassi di restaurate le opere gratuitamente si diffonda, e poi, dopo aver ricevuto tante critiche, ha modificato il suo commento sui social. Il restauro in questione ha riguardato una delle opere più importanti del Museo Regionale “Agostino Pepoli” di Trapani, il polittico realizzato dall’autore anonimo tradizionalmente identificato come il Maestro del Polittico di Trapani, raffigurante una Madonna col Bambino che incorona santa Caterina nello scomparto centrale e quattro santi negli scomparti laterali (Caterina, Giovanni, Margherita e Giacomo), e risalente agli inizi del XV secolo. Il dipinto è considerato simbolo del museo di Trapani

L’opera è stata da poco ricollocata nella sala della pinacoteca trapanese dedicata alla pittura tardomedievale, e l’intervento è stato eseguito da due restauratori professionisti, Elena Vetere e Gaetano Alagna, sotto la supervisione della Soprintendenza di Trapani, e con il sostegno dell’associazione Amici del Museo Pepoli.

Un intervento, peraltro, piuttosto delicato: “Il pregevole dipinto”, ha spiegato Roberto Garufi, direttore del Museo Pepoli, “presentava in più punti dei sollevamenti della pellicola pittorica e necessitava, pertanto, di un intervento di consolidamento in grado di assicurare la corretta adesione degli strati di colore e dello strato preparatorio all’antico supporto ligneo. Contestualmente al restauro abbiamo effettuato un intervento di adeguamento dello spazio espositivo creando le condizioni microclimatiche idonee alla buona conservazione dell’opera. In particolare allo scopo di prevenire i potenziali danni causati dall’esposizione ai raggi ultravioletti abbiamo provveduto a schermare le aperture della sala espositiva con l’installazione di appositi pannelli filtranti”. E tutto questo su una delle opere simbolo del museo.

L’assessore Samonà aveva pubblicato uno status su Facebook poco dopo le 13 con una sua dichiarazione: “Il restauro operato sul polittico della Madonna di Trapani”, aveva detto, “è frutto di un’opera prestata generosamente dai due restauratori, ai quali esprimo il mio personale ringraziamento ed è un ammirevole esempio di come ciascuno di noi può contribuire con la propria azione a preservare la memoria collettiva. Un esempio di buona prassi che auspico possa sempre più diffondersi e non solo perché l’immensità del patrimonio siciliano richiede risorse inesauribili che non sono sempre disponibili, quanto perché gesti generosi come questo ci educano a rispettare il patrimonio e a prendercene cura”. Queste le frasi che hanno generato le polemiche: tanti gli utenti che hanno scritto frasi come “perché non lavora gratis anche lei?”, “penso che il lavoro implichi una degna retribuzione qualsiasi esso sia”, “le professionalità vanno pagate”. Alcuni anche ironici: “complimenti ai restauratori miliardari che possono non vivere del proprio lavoro a discapito di chi lavora anche per vivere”. Altri si domandano se domani chi asfalterà le strade della Sicilia lo farà gratis.

Commento molto duro anche da parte dell’associazione Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali, che dichiara: “Noi crediamo che mai e poi mai un’amministrazione pubblica debba fare uso di lavoro gratuito. Mai. Ma capiamo che un’amministrazione che non ha rispetto per il lavoro voglia approfittarne, e capiamo anche che per motivi più o meno nobili (di certo da noi non condivisi) una ditta voglia offrire i suoi servigi all’amministrazione. Ma arrivare pubblicamente a definire BUONA PRASSI quella di sfruttare gratuitamente il lavoro altrui, è qualcosa di... Non troviamo le parole. Trovatele voi”.

Travolto dalle critiche, l’assessore, in serata (per l’esattezza alle 19:14) ha cancellato dal suo status (anche se sono ancora visibili andando a scorrere la cronologia delle modifiche. Forse, dunque, la polemica ha colto nel segno: il lavoro, specialmente se richiede competenze altamente specializzate, dev’essere pagato, e un assessore non può augurarsi che si diffonda la pratica del lavorare gratis.

Sicilia, l'assessore loda un restauro fatto gratis e spera che la prassi si diffonda: è polemica
Sicilia, l'assessore loda un restauro fatto gratis e spera che la prassi si diffonda: è polemica


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