Chi conta di più, il turista che vuole dormire oppure una lunga tradizione? A Pienza evidentemente sono i turisti a dettare le regole, e accade dunque che il Comune, accogliendo le proteste degli ospiti di alcuni B&B del centro storico infastiditi dai rintocchi notturni dell’orologio della Torre Civica, abbia disposto di silenziare i suoni con i quali ogni mezz’ora il Palazzo Pretorio tiene il conto delle ore. Ferme dunque le campane tra le 22 e le 7 del mattino.
Il Palazzo Pretorio (o Palazzo Comunale) è uno dei simboli della cittadina toscana, modello ideale di città rinascimentale, nata sull’antica Corsignano per volere di papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, al quale deve il nome. L’edificio, rinascimentale (disegnato forse da Bernardo Rossellino) ma rimaneggiato nel Novecento, è situato in faccia al Duomo, in piazza Pio II, la piazza principale del meraviglioso borgo. Meraviglioso sì, ma evidentemente solo di giorno: di notte non c’è “bellezza” che tenga, neanche se a scandire le ore è la torre che i turisti fotografano di giorno. Dopo le dieci di sera, dunque, silenzio assoluto. Questa la decisione del sindaco Manolo Garosi, che ha raccolto la voce dei turisti per tramite dei gestori delle strutture ricettive (che a loro volta protestano perché se lo straniero non fa sogni d’oro rischia di lasciargli una pessima recensione su Tripadvisor e portali simili) e ha disposto di silenziare la torre.
Gli abitanti sono divisi, tra chi non vuole rinunciare ai rintocchi che da secoli accompagnano la vita della città (i più agguerriti sottolineano che loro dormono da una vita con le campane, i turisti si adattino per quei pochi giorni che stanno a Pienza), e chi invece teme che le campane allontanino i viaggiatori per i quali le nove ore di sonno notturno hanno la priorità su tutto il resto (pare, dicono in zona, si tratti soprattutto di americani). Chi apprezza la scelta del sindaco adduce poi il fatto che rinunciare alle campane non è che sia una perdita grave per la cosiddetta identità del territorio. Dalla parte del primo cittadino, inoltre, le altre città che in passato avrebbero fatto lo stesso, e le parrocchie che, per la stessa ragione, hanno da tempo abolito lo scampanio notturno. Ma tra i cittadini c’è già chi dice di avere adesso il problema che prima avevano i turisti, perché ad alcuni di loro le campane conciliavano il sonno. Insomma, lo scontro è aperto: tornerà l’orologio della torre civica di Pienza a scandire le ore anche di notte, o la vittoria dei turisti è decisiva?
Nella foto, il Palazzo Pretorio di Pienza
Pienza, i turisti vogliono dormire: il sindaco mette a tacere la torre dell'orologio di notte |