Il direttore generale dei musei, Massimo Osanna, ha replicato al problema sollevato ieri dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che per la prima volta è intervenuto pubblicamente su uno dei problemi più duraturi dei musei italiani: l’ormai cronica mancanza di personale. Il personale, aveva detto ieri Schmidt, è “ovunque ridotto all’osso”, ed è un nodo nevralgico da affrontare subito, “altrimenti si chiude”.
“È vero che i musei italiani si devono confrontare da molto tempo con una drammatica e diffusa carenza di personale”, ha detto Osanna in una nota diffusa alla stampa, “ma è vero anche che a questa carenza, proprio con gli interventi di questi ultimi anni stiamo ponendo riparo: dopo il primo scaglione di 1.053 nuovi addetti alla vigilanza che prenderanno servizio dal 15 settembre, inseriremo 400 altri nuovi assunti a dicembre e poi ancora altri 1.053 nel 2023”. Ci sarà dunque un totale di 2.500 nuovi ingressi: i 1.053 che entreranno in servizio a settembre sono quelli del concorsone per gli assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza le cui prove si sono concluse lo scorso maggio, i 400 di dicembre arriveranno sempre da inserimenti di idonei al concorso e probabilmente anche per gli altri 1.053 si procederà con uno scorrimento della graduatoria, come peraltro richiesto a gran voce anche dalla base.
Osanna ha parlato anche della riduzione del personale degli Uffizi: Schmidt infatti ha rivelato ieri di aver ricevuto una circolare dal Ministero della Cultura in cui si annunciava un taglio del 9% dell’organico delle Gallerie. Osanna ha spiegato che si tratta non di una circolare ma di un decreto del ministro che arriverà a breve e con il quale il MiC cercherà di mettere in atto “una delicata opera di razionalizzazione delle risorse, contemperando gli interessi dei grandi e dei piccoli attrattori”. Osanna ha spiegato: “La nostra azione è stata ispirata da criteri di razionalizzazione e messa a punto di una struttura vasta e molto ramificata sul territorio, dovendo guardare al sistema museale nazionale nel suo complesso”. In particolare, era necessario, ha dichiarato Osanna, rafforzare gli organici delle direzioni regionali, ovvero gli enti del MiC che gestiscono i musei statali del territorio, spesso lontani dai grandi centri, molti dei quali in situazioni disastrose, e inoltre c’era da assegnare personale a quattro nuovi musei autonomi. Di qui l’esigenza di “sacrificare lievemente le necessità di alcuni istituti tra cui gli Uffizi”, ha dichiarato Osanna, secondo il quale i direttori dovrebbero a questo punto ricorrere al personale di Ales, la in-house del Ministero della Cultura, ma non per colmare i vuoti in organico, bensì per utilizzi nell’ambito di progetti “da portare avanti per ampliare gli spazi aperti al pubblico, per rendere l’accoglienza sempre più adeguata alle necessità dei nuovi pubblici e sviluppare ricerche e conoscenza del patrimonio a cominciare dai ricchissimi depositi museali”.
Personale che manca nei musei, Osanna replica a Schmidt: “carenza drammatica, ma risolveremo” |