Tutti coloro che hanno visto ieri la prima serata del festival di Sanremo ne hanno parlato: l’abito di Chiara Ferragni con la scritta “Pensati libera”, tratta da un’opera del duo Claire Fontaine, che ha scattato la foto a Genova a uno stemma con sopra questa scritta, che secondo il loro racconto è stata trovata “su un muro dopo un corteo femminile” nel capoluogo ligure, e quindi fotografata come da loro prassi (il duo lavora infatti con i ready made). Né Chiara Ferragni, né Claire Fontaine hanno tuttavia citato l’autore della scritta. E così la paternità di “Pensati libera” è stata oggi rivendicata da uno street artist e tatuatore di Bologna, Cicatrici nere, che si è fatto sentire attraverso un post sul suo account Instagram.
“Pensati Libera non è uno slogan”, ha scritto. “Pensati Libero non è un prodotto. Pensati Libera non è una foto. Pensati Libero non è un post. Pensati Libera non è per una moda. Pensati Libero non è un manifesto. Pensati Libera non è una proprietà di qualcuno. Pensati Libero non è per vendere. Pensati Libera non è mercificare un’idea”. Per Cicatrici Nere, “Pensati libera” è “un atto di volontà per liberare le persone dalla superficiale, veloce e soffocante vita moderna”, è un “respiro tra i rovi degli schedari, delle tabelle e degli ordini”.
Da Cicatrici Nere nessuna accusa diretta rivolta a Claire Fontaine o a Chiara Ferragni (benché sia il duo che l’influencer fossero taggati nel suo post), ma sono in tanti a prendere le difese del tatuatore. C’è chi parla di plagio, chi di mancanza di rispetto, chi di appropriazione vergognosa. E in tanti si aspettano che emerga anche a livello ufficiale il nome del vero autore.
“Pensati libera”? Uno street artist bolognese rivendica la paternità: “non è uno slogan” |