Lunghissima intervista a Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice al centro dello scandalo che ha portato alle dimissioni del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. Boccia ha scelto di parlare con Marianna Aprile e Luca Telese alla trasmissione In onda su La7, puntata del 6 settembre, andata in onda poco dopo le dimissioni del ministro. Sguardo fisso, espressione impassibile, impenetrabile e identica per tutta l’intervista, sorriso accennato, grande sicurezza. Si è presentata così, e così Boccia ha risposto, con la massima serenità, alle domande di Aprile e Telese.
Prima dell’intervista, un’anteprima col suo commento alle dimissioni di Sangiuliano: “Non sono contenta. Lui meritava quel posto: è una persona molto competente. Secondo me è anche una brava persona. Si è trovato in una situazione che non ha saputo gestire e mi dispiace tantissimo perché meritava quella carica. Ma forse oggi dopo tutta la tempesta mediatica che abbiamo vissuto era necessario. Però potevano farlo dicendo la verità dall’inizio”.
Poi, ecco arrivare il racconto di Boccia. Che si apre con un’ambigua richiesta di scuse, anche se non è dato sapere per quali ragioni: “Io voglio le scuse dall’uomo per me e per la mia famiglia. Il ministro poi dovrà scusarsi con il governo e con il popolo italiano, non con me. Lui mi ha messo sulla pubblica piazza, io non ero né un personaggio politico, né un personaggio dello spettacolo, fino a dieci giorni fa nessuno mi conosceva e la mia vita era fantastica”. Alla domanda se Boccia sia una spia, l’imprenditrice di Pompei risponde “Assolutamente no”. E poi l’affondo: “Se il ministro avesse detto la verità dal primo momento, io non sarei qui. Io ho solo rettificato le bugie del ministro, e continuo a farlo, purtroppo”. Oppure Boccia è una figura guidata dal PD? E quindi ostile al governo? Questo le chiedono i due giornalisti. “Assolutamente no, collaboro nei miei progetti da cinque anni con il centro-destra e convintamente ho votato Giorgia Meloni, è una donna in gamba. Io non conosco chi sia la regia del ministro Sangiuliano, perché sono convinta che non sia lui a organizzare questi suoi interventi, è diretto sicuramente da una squadra. Ci sono tante situazioni che poi sono state scoperte essere false, però a me nessuno ha chiesto ancora scusa”.
Sul tema delle visite istituzionali nelle quali l’imprenditrice ha sempre accompagnato il ministro, la risposta di Boccia è stata: “Io dovevo adattarmi al metodo ministeriale”. E poi, di nuovo incalzata sul tema di questa non meglio specificata verità che il ministro, a detta di Boccia, non avrebbe ancora raccontato: “Non è che faccio un racconto diverso, io rimando a lui. Io chiedo al ministro di dire la verità, perché se lei mi chiede di raccontare la verità, in questa verità non ci sono solo io e il ministro; ci sono coinvolte tante donne che oggi noi non stiamo ancora menzionando e che poi io per dovere di verità le dovrei menzionare, e non mi va. Non andiamo oltre. Io chiedo al ministro di dire la verità su di noi. Io penso che tutta questa situazione si debba spegnere il più presto possibile senza fare ulteriore male a nessuno e senza coinvolgere persone che fino ad oggi non sono state coinvolte”. Ma quali sarebbero queste altre donne? “Non è rispettoso dirlo e non è rispettoso che il ministro continui a dire cose inesatte allargando sempre più il cerchio della menzogna e delle persone che potrebbero entrare in questo baratro, io non voglio essere buttata per coprire poi altre cose, non ci sto”. Forse c’entra la moglie dell’ex ministro Sangiuliano? “Il problema è sempre dire tutta la verità e non una verità distorta”, ribadisce Boccia. “Io non ero con il ministro quando il ministro parlava con la moglie, anche perché io non ho mai conosciuto la signora, e non ho mai sentito parlare al telefono il ministro con la moglie. Mai. Io ho potuto ascoltare il ministro in una conversazione a casa sua con la moglie, perché mi ha chiamata, ha lasciato il telefono aperto all’insaputa della moglie, e io ho ascoltato il discorso”. La moglie, dice Boccia, “chiedeva di strappare la nomina. Quindi io vorrei capire: la nomina è stata strappata per un capriccio di una donna? È stata strappata perché non avevo le competenze? È stata strappata. E per quale motivo?”.
Sul tema delle fotografie in cui Boccia compariva assieme al ministro, così risponde l’imprenditrice: “Tutto quello che pubblico sui miei profili social è sempre autorizzato da una persona che è in foto o in video con me, non mi permetto di pubblicare alcuna foto o video, come in questo caso, senza le autorizzazioni. C’è stato un caso in cui era molto tardi, non gli ho chiesto l’autorizzazione, quindi non ho pubblicato una foto con lui di un evento a Roma, un evento mio privato, e lui mi ha chiesto perché non avevo pubblicato la foto, io dico guarda, mi sembra tardi per chiederti un’autorizzazione, e lui mi aveva chiesto se non si poteva aggiungere, quindi l’ho pubblicata nelle Stories”.
Per quanto riguarda la famosa questione delle registrazioni con gli occhiali Ray-Ban, Boccia afferma di averli provati solo in quell’occasione, per gioco. “Non ho mai registrato il ministro”, dice. E aggiunge di non aver mai registrato nessun’altra conversazione, all’infuori della telefonata, già pubblicata, al funzionario che aveva seguito la sua nomina a consigliera del ministro per i grandi eventi. Forse ha fatto tutto questo per ottenere lavoro? “Io non ho bisogno di soldi, ho un lavoro floridissimo”, ha detto Boccia, che aggiunge: “La mia famiglia non ha bisogno di cariche e di sistemazioni, i miei amici hanno tutti dei lavori appaganti, quindi no, non ho bisogno di nulla di tutto, questo il ministro lo sa benissimo”.
E per quanto riguarda invece l’eventualità che Boccia abbia scaricato tutto lo storico WhatsApp dal cellulare di Sangiuliano (al quale comunque ammette di aver avuto accesso, in occasioni in cui il ministro, dovendo parlare in occasioni pubbliche, glielo avrebbe affidato), l’imprenditrice di Pompei nega l’eventualità. “Io continuo a dire che tutte queste persone hanno tantissima fantasia. Io non ho mai avuto un computer, quando c’era il ministro (si può vedere anche dalle foto e dai video) io avevo il trolley con gli indumenti personali e la borsa con il cellulare. Non ho mai portato l’ipad, il computer”. Anche se allude a un computer, dice comunque di non aver mai scaricato i messaggi WhatsApp del ministro su qualsiasi altro device. E smentisce anche l’idea che possa esserci, come trapelato nelle scorse ore da alcuni giornali, un servizio fotografico in cui lei e Sangiuliano escono mano nella mano da uno studio medico. Smentita anche l’idea che Boccia possa essere incinta dell’ex ministro.
Poi di nuovo, sul tema delle scuse e della verità: “Penso che le pubbliche scuse siano doverose, visto che ormai penso che ci conoscano più persone anche al di là del della nostra nazione. O racconta la verità, oppure sarò costretta io a raccontarla, però poi cadrebbero nel racconto tante altre donne”. In seguito, Boccia ha riaffermato di non aver mai registrato nessuno. Marianna Aprile le domanda allora come farà a provare eventualmente quello che lei dirà o sarà costretta a dire dalle ‘bugie’ del ministro. “Io ho ascoltato telefonate, ho letto messaggi”, risponde Boccia. “Io posso dirlo. Ci sono poi dettagli che potrebbero aiutare la ricostruzione. Dettagli che conosco. Ci sono poi anche dei messaggi del ministro”. Infine, Boccia accenna anche al tema dell’eventuale ricattabilità del ministro, accennando al fatto che Sangiuliano sarebbe stato ricattato dal direttore di un settimanale: ci sarebbero dei direttori che avrebbero comprato delle foto che il ministro non aveva piacere che uscissero. Sulla questione, Boccia risponde: “Il ministro ha ricevuto una mail dicendo che c’erano quelle foto e non le pubblichiamo. Per me è una sorta di ricatto, no?”.
Parla Maria Rosaria Boccia: “Sangiuliano dica la verità, o lo farò io” |