Un anno prima della sua riapertura, prevista per la fine del 2024 (esattamente l’8 dicembre 2024), la Cattedrale di Notre-Dame a Parigi ha di nuovo la sua guglia. Sono stati infatti ultimati i lavori di ricostruzione della flèche che era stata innalzata dall’architetto Eugène Viollet-le-Duc nel 1859, e che era andata completamente distrutta nell’incendio che il 15 aprile 2019 ha devastato l’edificio di culto simbolo di Parigi.
Adesso la sua struttura in legno, sormontata dalla croce metallica, si erge ancora una volta nel cielo di Parigi a 96 m di altezza, identica a quella di Viollet-le-Duc. Un risultato importante per gli artigiani che hanno tagliato la guglia in laboratorio e poi la hanno assemblata pezzo per pezzo al centro del tetto della cattedrale, ma anche per tutti i professionisti che hanno consentito il successo di questa fase particolarmente delicata e al contempo simbolica: la direzione lavori, gli architetti, gli operai, gli addetti ai ponteggi, i carpentieri, i gruisti, i doratori.
Dopo aver posizionato nei prossimi giorni il gallo in cima alla croce, i carpentieri passeranno il testimone ai decoratori che rivestiranno di piombo questo capolavoro di intelaiatura per consentirgli di resistere alla prova del tempo.
Venerdì, giorno dell’inaugurazione della guglia ricostruita, anche il presidente francese Emmanuel Macron ha visitato il cantiere della cattedrale. Dal 2019, il Presidente della Repubblica visita regolarmente i cantieri per dimostrare la sua gratitudine a tutte le maestranze che lavorano nel cantiere, ma anche per sottolineare il suo attaccamento a questo gioiello architettonico di 850 anni, che appartiene alla cultura, alla letteratura, all’architettura, alla storia religiosa e secolare del paese.
Nel corso della sua visita, al Presidente della Repubblica è stato presentato lo stato di avanzamento dei lavori, il cui ritmo consentirà di raggiungere l’obiettivo prefissato: la restituzione dell’edificio al culto e ai visitatori entro cinque anni.
Macron ha dichiarato che “stiamo rispettando i tempi”, che il cantiere restituisce una “formidabile immagine di speranza e di una Francia che sa ricostruire”, che il momento è “commovente”, perché “il cantiere sembrava impossibile”. Macron ha visitato la guglia dopodiché è sceso nella cattedrale per parlare alla stampa: in quest’occasione ha annunciato che verrà indetto un concorso per artisti contemporanei finalizzato alla realizzazione di un’opera d’arte per Notre Dame, in modo che “il nostro secolo trovi il suo posto in mezzo ai tanti altri che figurano tra le opere della cattedrale”.
Immagine: il cantiere della guglia. Foto: Patrick Zachmann
Parigi, ricostruita la guglia di Notre Dame. La cattedrale riaprirà tra un anno |