Gli occhi del mondo sono oggi puntati con grande attesa su Gomel, la città bielorussa vicina al confine con l’Ucraina che è stata scelta per avviare i negoziati tra Russia e Ucraina che, si spera, possano portare alla fine della crisi e al ripristino della pace. Secondo l’agenzia Reuters, la sala le cui foto hanno cominciato nelle ultime ore a circolare sui social dopo un tweet del Ministero degli Esteri della Bielorussia, è uno degli ambienti di Palazzo Rumyantsev-Paskevič, reggia neoclassica che figura tra i più importanti monumenti del paese.
Gomel è una delle più antiche città della Bielorussia nonché una delle più importanti (è la seconda più grande dopo la capitale Minsk), e anticamente faceva parte dell’impero russo. La costruzione del palazzo dove si tengono i negoziati cominciò nel 1777, su incarico del feldmaresciallo Pëtr Alexandrovič Rumyantsev, che ottenne il terreno su cui la residenza sorge dalla zarina Caterina II di Russia per i suoi meriti nella guerra russo-ottomana del 1768-1774 (peraltro, curiosità della storia, Rumyantsev fu anche governatore dell’Ucraina sempre sotto Caterina II). In antico peraltro il luogo apparteneva a un altra famiglia legata all’arte, quella dei Czartoryski, famosi per la raccolta di cui fa parte la Dama con l’ermellino e divenuta oggi uno dei principali musei della Polonia.
Non conosciamo il nome dell’architetto a cui si deve il progetto della reggia del feldmaresciallo Rumyantsev, ma quel che è certo è che l’edificio è uno dei primi esempi di architettura neoclassica russa. Gli eredi di Rumyantsev lo arricchirono poi di opere d’arte, tanto che già tra il 1800 e il 1805 si rese necessario un ampliamento. Nel 1834, uno dei figli di Rumyantsev, Sergeij, vendette il palazzo alla corona, e lo stesso anno fu acquistato da un altro feldmaresciallo russo, Ivan Paskevič, che rinnovò la costruzione e il grande parco antistante. promuovendo importanti lavori. In seguito, dopo la rivoluzione russa, il palazzo fu nazionalizzato e trasformato in un museo inaugurato il 7 novembre del 1919, e la famiglia Paskevič costretta a lasciarlo. Danneggiato durante la guerra civile russa e la seconda guerra mondiale, fu poi restaurato soprattutto negli anni Novanta e oggi è uno dei principali musei della Bielorussia.
Tra gli ambienti più importanti del palazzo figurano la grande Sala delle Colonne, centro dell’edificio, che si distingue per le sue sedici colonne corinzie e le sculture con le allegorie delle stagioni eseguite nel 2004, oltre che i busti con i ritratti dei feldmarescialli che detennero la proprietà del palazzo. Ancora, si visita la grande sala da pranzo dei Paskevič, detta anche “Sala dorata” per via dei piatti d’oro che la famiglia aveva appeso alle pareti, e oggi anche sede di importanti incontri internazionali tra capi di governo e capi di stato. Il percorso prosegue con la visita agli appartamenti dei Paskevič di cui fa parte anche la Sala Bianca, un tempo sede di incontri e cerimonie date dalla famiglia, e oggi sede di eventi musicali, data la presenza di un palco. Tra i locali che si sono conservati meglio figura il Salotto Rosso, che aveva le funzioni di sala per la musica. Nella Torre vicina al palazzo è stato invece allestito un museo con dipinti e oggetti che facevano parte delle collezioni dei Rumyantsev e dei Paskevič.
Il palazzo è oggi visitabile con diverse modalità (ci sono biglietti per la visita al complesso storico, pacchetti che includono le mostre oltre alle attrazioni del grande parco, tra cui il Giardino d’Inverno con piante subtropicali e piccoli animali, l’esposizione “Zooterra” dedicata a rettili da ogni parte del mondo, lo stagno dei cigni), ed è inoltre sede di concerti, laboratori, e attività varie (alcune sue sale vengono anche affittate per matrimoni). Il palazzo, peraltro, negli ultimi anni ha sempre partecipato alla “Notte dei Musei” in contemporanea con gli istituti internazionali, con diversi eventi.