di
Redazione
, scritto il 15/05/2019
Categorie: Attualità
“Mondo cane” è il titolo della mostra del Padiglione del Belgio alla Biennale di Venezia 2019: un paese delle meraviglie horror.
S’intitola Mondo Cane la mostra che il Padiglione del Belgio propone in questa cinquantottesima edizione della Biennale di Venezia. Si tratta di un progetto degli artisti Jos de Gruyter e Harald Thys e vede la curatela di Anne-Claire Schmitz: la rassegna, si legge in una nota, “si presenta come un museo folcloristico locale che mette in scena la figura umana. Gli abitanti del padiglione sono silenziosi, pallidi e impauriti. Sono conchiglie estetizzate, incastrate in un ciclo di attività formali che il visitatore percepisce come insolito e avulso dalla realtà contemporanea”. La mostra si compone di circa venti personaggi a grandezza naturale, quasi tutti automatizzati, accompagnati da una serie di grandi disegni di scene pastorali e da sbarre d’acciaio che bloccano l’accesso alle nicchie laterali del padiglione. Al centro dell’edificio ci sono artigiani, per esempio un calzolaio, uno scalpellino, un filatore, un arrotino e altri, che svolgono coscienziosamente i rispettivi mestieri. Gli spazi laterali del padiglione sono un mondo parallelo popolato da teppisti, zombie, poeti, psicotici, folli ed emarginati. Questi due mondi coesistono nello stesso spazio, ma sembrano completamente inconsapevoli l’uno dell’altro. E anche i personaggi che esercitano i mestieri nascondono trame oscure (da scoprire con un’apposita guida consegnata all’ingresso): ne emerge una sorta di paese delle meraviglie orrorifico e simbolo dello squallore umano.
I suoni e i movimenti si alternano e vengono attivati dalla presenza dei visitatori attraverso un rilevatore di movimento all’ingresso, mentre lo spazio è impregnato di suoni di canzoni, grida lamentose e lavoro. Le teste delle bambole sono modellate sia su personaggi fittizi, che sono già apparsi nell’opera di Jos de Gruyter e Harald Thys, sia su persone reali. Seguendo un’antica una tradizione, lo spettatore si lascia attirare dalla promessa di vedere meraviglie a una mostra: il padiglione belga intende offrire al pubblico una vera passeggiata, simile a un’esperienza turistica o antropologica, reminiscenza di un’antica Europa.
“Mondo cane” è un’espressione italiana che ha assunto una connotazione molto particolare dopo l’uscita nel 1962 di un film eponimo di straordinaria popolarità: la pellicola, una specie di documentario-horror che forniva testimonianze di una serie di pratiche culturali provenienti da tutto il mondo (tra sacrifici, processioni cruente, cerimonie assortite), ha dato vita a un genere (i mondo movie) la cui caratteristica distintiva è un approccio pseudo-documentario che si concentra sull’effetto sensazionale e lo privilegia a scapito dei contenuti. Jos de Gruyter e Harald Thys hanno l’abitudine di distillare finzioni da una realtà a volte “troppo reale” ed entrambi ammettono volentieri di“ sentirsi attratti dallo stato psicotico delle società contemporanee, uno stato che temono e al tempo stesso trasmettono attraverso le loro creazioni”. Mondo cane vuole dunque essere una prosecuzione di questa pratica.
La mostra si articola ulteriormente attraverso una pubblicazione e un sito web: la pubblicazione Mondo Cane consiste in una raccolta di articoli che illustrano una varietà di fatti ed eventi del mondo intorno a noi. Ogni articolo contiene un testo descrittivo (che appare a caso in olandese, inglese, francese, tedesco e italiano) e una o più illustrazioni. Il tono adottato per gli articoli e i disegni è informativo, non spettacolare e monotono. Il sito web mondocane.net è uno spazio aggiuntivo e artistico in cui le idee della mostra possono dispiegarsi e venire esplorate, e consente ai visitatori di navigare in modo casuale attraverso centinaia di video selezionati dagli artisti.
|
Padiglione del Belgio
|
|
Padiglione del Belgio
|
|
Padiglione del Belgio
|
|
Padiglione del Belgio
|
|
Padiglione del Belgio
|
|
“Mondo cane”, il paese delle meraviglie horror del Padiglione del Belgio alla Biennale di Venezia |
Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e
a
mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI
A
FINESTRE SULL'ARTE