Con un’importanze operazione avviata nel settembre scorso, i Carabinieri del nucleo Tutela del Patrimonio Culturale hanno recuperato trentasette opere d’arte, realizzate tra Cinquecento e Novecento, delle quali cinque erano pale d’altare trafugate da due chiese della provincia dell’Aquila dichiarate inagibili dopo il sisma del 2009. Si trattava, in particolare, di cinque opere dipinte tra il Sei e il Settecento, che si trovavano nella chiese di San Nicola a Capestrano e di San Giacomo Apostolo a Scoppito. Tra le altre opere recuperate figura anche una parte del polittico della chiesa di San Rocco a Formia (Latina), realizzato da Girolamo Stabile (attivo nel XVI nell’Italia meridionale) e un Cristo nell’orto attribuito a Guido Reni (Bologna, 1575 - 1642), rubato da un’abitazione di Frattamaggiore (provincia di Napoli), di proprietà di una famiglia di nobili napoletani.
Il lavoro dei militari è stato decisivo per smantellare un’organizzazione criminale colpevole del furto delle opere d’arte. Sono tre in tutto le persone denunciate a piede libero: sarebbero responsabili di sedici furti messi a segno in vent’anni. I ladri hanno poi messo sul mercato le opere: quelle dell’Aquila sono state acquistate da facoltosi collezionisti che le hanno utilizzate per decorare alcune ville di lusso della costiera amalfitana, che ospitavano danarosi turisti russi durante periodi di vacanza. La presenza delle opere era infatti ritenuta adatta per accrescere il fascino di queste strutture ricettive.
Immagine: la sede del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale in piazza Sant’Ignazio a Roma. Credit
Le opere trafugate dopo il sisma dell'Aquila? Finite in alcune ville della costiera amalfitana. Recuperate dai carabinieri |