La Fondazione Cini di Venezia ha reso disponibile online l’Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, un progetto curato da Laura Aldovini, David Landau e Silvia Urbini per studiare e catalogare il materiale xilografico e le matrici lignee realizzati in Italia, dai primi esemplari noti fino al 1550 circa. Si tratta di un progetto dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, realizzato attraverso un archivio digitale pubblicato in un database che si può consultare interamente online e che contiene fogli e matrici conservati in collezioni pubbliche e private, oltre che nei luoghi d’origine (per esempio chiese e conventi).
“La xilografia, sia su fogli sciolti che all’interno di libri, è la ’Cenerentola’ degli studi sull’incisione, disciplina che in Italia del resto ha beneficiato di studi molto importanti ma discontinui”, fa sapere la Fondazione Cini in una nota. “Il primo e più evidente risultato di questo Archivio è quello di recuperare opere d’arte sconosciute o poco note, disperse nei luoghi più disparati. La rarità e la fragilità di questi materiali rende auspicabile questo recupero anche ai fini della tutela di tali opere. Questi fogli fino ad ora ’invisibili’ (e svariati sono peraltro sconosciuti anche ai repertori) contengono patrimoni preziosi di informazioni che arricchiscono la conoscenza dell’arte rinascimentale. Innanzitutto dal punto di vista della storia e dell’evoluzione dello stile: è noto infatti che durante il primo Rinascimento nelle botteghe vigeva il principio di unità delle arti e i grandi maestri operavano contemporaneamente nell’ambito di differenti pratiche artistiche, fornendo disegni anche per la nuova arte dell’incisione, in tutte le sue declinazioni. Un atlante di immagini confrontabili, inoltre, permette di costruire delle filiere figurative e raggruppare famiglie stilistiche creando nuove identità artistiche o arricchendo il catalogo di maestri e di monogrammisti già noti. La riscoperta e lo studio di queste xilografie contribuisce anche alla conoscenza del costume religioso e laico e più in generale alla storia della cultura rinascimentale: visti gli intrecci tra cultura alta e popolare, la frequente presenza di testi, la varietà e l’originalità dei soggetti protagonisti dei fogli (Vangeli ufficiali e apocrifi, vite dei santi, eventi storici, medicina, magia, gioco, satira, geografia, ritrattistica)”.
Lo scopo del progetto, si legge nella presentazione, non è solo quello di catalogare tutte le xilografie note del Rinascimento, ma è anche “quello di essere punto di riferimento per lo studio della xilografia italiana, creando un network attivo e in aggiornamento che coinvolga gli storici dell’arte, gli studiosi della materia e le istituzioni che possiedono i materiali censiti”. L’Atlante è infatti aperto alle segnalazioni, per esempio di nuovi esemplari da catalogare o per correggere le informazioni disponibili (basta inviare una mail a italianwoodcuts.census@cini.it).
Sono oltre 1.200 le opere schedate: oltre alle immagini, sull’archivio si possono consultare i dati tecnici, i dati su acquisizione, provenienza e conservazione, ed estese descrizioni, bibliografie e notizie storico-critiche. L’Archivio mette a disposizione un motore di ricerca con filtri molto avanzati: è possibile cercare un’opera per materiale, tecnica, soggetto, collocazione, autore e molto altro. Un contributo d’eccellenza, molto significativo sia per gli studiosi, sia per il pubblico.
Nell’immagine: Anonimo xilografo, Battaglia navale di Zonchio (1499-1500 circa; stampa, 570 x 825 mm; Londra, British Museum)
La Fondazione Cini pubblica online l'Atlante delle Xilografie Italiane del Rinascimento |