Il Mose salva Venezia da una delle maree più alta della storia. Nella mattina di oggi, 22 novembre, l’acqua alla bocca di porto di Malamocco ha toccato il livello record di 204 cm, e quello di 173 cm alla bocca di porto di Punta Salute, nel bacino di San Marco, ovvero il punto di riferimento per la registrazione dei dati storici. La città è rimasta all’asciutto: basti pensare che, con livelli simili, negli anni scorsi la città era finita sott’acqua, e disastrata. Era accaduto nel 2019, quando l’acqua alta eccezionale che colpì la città nella notte tra il 12 e il 13 novembre, con un picco di 187 cm (il secondo più alto mai registrato) provocò la morte di due persone e danni estesi in tutta la città.
Il record storico rimane quello toccato il 4 novembre 1966, il giorno della famigerata alluvione passata alla storia come l’“Acqua granda”: 194 cm di marea sul medio mare, registrati a Punta Salute, che causarono la scomparsa di 3 persone e danneggiamenti di seria entità, per il valore di molti miliardi di lire, in tutto il centro storico. Quella di oggi è stata dunque la terza marea più alta di sempre, e senza il Mose più dell’80% della città sarebbe andato sott’acqua. Il Mose (acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) è entrato in funzione per la prima volta nell’ottobre del 2020 respingendo un’ondata di 135 centimetri, ma non si era mai misurato con un’acqua alta a livelli record come quella di stamattina. E rimarrà in funzione anche per la giornata di domani in tutte le bocche di porto della laguna: previsto un livello di 145 cm.
“È andato tutto secondo le procedure”, ha commentato il Commissario straordinario al Mose, Elisabetta Spitz, “è stato un test molto importante. Il lavoro fatto in questi anni ha contribuito in maniera determinante a rendere le operazioni di sollevamento sempre più efficienti”.
“Il Mose sta fronteggiando la marea più alta da 50 anni (oltre due metri alla Bocca di Porto di Malamocco, ndr)”, ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, “senza quelle barriere Venezia sarebbe sommersa in maniera catastrofica. Nonostante i ’signor no’ quelle barriere stanno salvando un patrimonio dell’umanità”.
“Denigrare è facilissimo”, ha detto invece il sindaco Luigi Brugnaro ricordando le proteste contro il Mose, “usiamo la città di Venezia e queste fantastiche scenografie per distruggere il lavoro e la scienza”. Infine, per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, “se non ci fosse il Mose, avremmo già un disastro su Venezia”.
Nella foto: piazza San Marco stamani durante il picco della marea.
Oggi il Mose ha salvato Venezia da un'alluvione potenzialmente devastante |