Dal 18 gennaio riaprono i luoghi della cultura: al momento però soltanto nelle zone gialle e nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì (esclusi dunque i festivi). Lo stabilisce il dpcm del 14 gennaio firmato ieri sera dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, valido per un mese, fino al 15 febbraio. Riaprono dunque i musei e i siti archeologici, che si uniscono a biblioteche e archivi, che avevano già riaperto. Il tutto nel rispetto delle norme che ormai tutti conosciamo: contingentamento, distanziamento, sanificazione e quant’altro. Ecco cosa recita il testo del dpcm:
“Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, è assicurato, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. Le amministrazioni e i soggetti gestori dei musei e degli altri istituti e dei luoghi della cultura possono individuare specifiche misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di tutela dei lavoratori, tenuto conto delle caratteristiche dei luoghi e delle attività svolte. Sono altresì aperte al pubblico le mostre, alle medesime condizioni previste dalla presente lettera per musei e istituti e luoghi della cultura”.
È questo quanto si legge all’art. 1: la misura riguarda tutto il territorio nazionale, tranne le regioni o le province autonome nelle zone arancioni (art. 2: “scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto”, dove l’accesso ai luoghi della cultura rimane sospeso) o nelle zone rosse (art. 3: “scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”).
Al momento, dunque, riaprono le porte i musei di Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana, provincia autonoma di Trento (ovviamente solo quelli che saranno in grado di farlo). Rimangono invece chiusi cinema, teatri, sale concerto, palestre.
Nell’immagine: il presidente del consiglio Giuseppe Conte firma il nuovo dpcm.
Uscito il nuovo dpcm: aprono musei e luoghi della cultura nelle zone gialle |