A fine febbraio, l’Università di Sydney annunciava al mondo la scoperta di un nuovo disegno attribuibile a Giorgione: si tratta di una Madonna col Bambino che figurava all’interno di una copia della Divina Commedia risalente al 1497. Il disegno appare accompagnato da un’iscrizione che lo assegna al Giorgione, fornendo anche la sua data di morte (il 17 settembre del 1510, all’età di trentasei anni). A scoprire il disegno era stata la bibliotecaria Kim Wilson e la scoperta era stata avallata dalla professoressa Jaynie Anderson dell’Università di Melbourne, studiosa di arte veneta che figura tra i massimi esperti dell’arte di Giorgione (è autrice della monografia Giorgione: The painter of Poetic Brevity, del 1997, una delle più importanti sull’artista).
Adesso il dibattito si trasferisce in Italia. A Castelfranco Veneto, la città natale del grande artista, parte una serie di conferenze, provocatoriamente intitolate Giorgione is back, che chiamano a raccolta, tra maggio e giugno, alcuni dei più insigni studiosi di arte veneta. E domani, 3 maggio, si inizierà proprio con una conferenza tenuta da Jaynie Anderson, che dopo l’annuncio e la pubblicazione di un articolo scientifico sull’argomento sulla prestigiosa rivista scientifica The Burlington Magazine, presenterà al pubblico italiano le proprie teorie. La conferenza si intitola Giorgione lettore di Dante. L’incunabolo di Sydney e vedrà anche la presenza di Reinhold Christopher Mueller che, dopo il dottorato presso la Johns Hopkins University di Baltimore e l’insegnamento alla Università dell’Arizona, insegna oggi storia medievale all’Università di Venezia ed è un profondo conoscitore del mondo rinascimentale.
Sono tre in tutto gli appuntamenti, tutti, come quello con Jaynie Anderson, organizzati al Museo Casa Giorgione (sempre alle ore 18, ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, info sul sito www.museocasagiorgione.it): il prossimo si terrà il 31 maggio, quando lo storico dell’arte Enrico Maria Dal Pozzolo, grande esperto del Giorgione (ha curato l’importante mostra sull’artista organizzata nel 2010 a Castelfranco Veneto), e Massimiliano Bassetti professore di paleografia latina, entrambi dell’Università di Verona, affronteranno le prime tracce scritte sulla vita e sull’attività di Giorgione, con riferimento in particolare a tre iscrizioni.
Lo stesso Dal Pozzolo è stato tra i primi studiosi a esprimersi sulla scoperta. Intervenendo a fine marzo sulle colonne de La Tribuna di Treviso, lo studioso ha riconosciuto la straordinarietà della segnalazione australiana, ma ha anche sottolineato i “punti incerti della scoperta”: ovvero, non si sa quando la Divina Commedia è entrata nella biblioteca dell’ateneo australiano, l’iscrizione non sembra redatta dalla mano di un veneziano e, sosteneva Dal Pozzolo riportando un parere di Massimiliano Bassetti, la scrittura presenta caratteristiche esecutive eccentriche, tali da suggerire “una certa estraneità di chi la scrisse con il modello grafico adottato”. Insomma: ci sono diverse ragioni per dubitare, e qualora tali dubbi venissero confermati da altri esperti di paleografia, ha spiegato Dal Pozzolo, “bisognerebbe impostare la questione anche da un altro versante, non considerato dagli studiosi firmatari dell’articolo: ossia quello che contempla la possibilità che iscrizione e disegno non siano originali”. Occorre, dunque, estrema prudenza, ma per adesso ogni strada può dirsi aperta.
L’ultimo incontro si terrà il 21 giugno: Salvatore Settis, già direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e presidente ora del Consiglio Scientifico del Louvre, e Sergio Alcamo, studioso di storia dell’arte medievale e moderna, si concentreranno sul più celebre capolavoro di Giorgione, con una conferenza dal titolo La Tempesta e la Salvezza. L’incontro sarà un confronto tra l’autore del libro La verità celata e il professor Settis, che ha formulato una delle più celebri interpretazioni dell’ambiguo dipinto di Giorgione.
Nell’immagine: la Madonna col Bambino scoperta in Australia
.Un nuovo disegno di Giorgione? La studiosa che lo sostiene è in Italia. Ma occorre prudenza |