Un nuovo Boccioni acquistato dalla Pinacoteca del Divisionismo di Tortona


La Pinacoteca del Divisionismo di Tortona annuncia l’acquisizione di Maestra di scena, un capolavoro divisionista di Umberto Boccioni. L’opera arricchirà il percorso espositivo dal prossimo giugno, affiancandosi a Il cammino dei Lavoratori di Giuseppe Pellizza da Volpedo.

La Pinacoteca del Divisionismo di Tortona amplia il proprio patrimonio con un’acquisizione: Maestra di scena. Ritratto della signora Adalgisa Maffi, opera del 1910 di Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 – Verona, 1916). Il dipinto, cruciale nel percorso dell’artista, sarà esposto a partire da giugno, accanto a un’altra recente acquisizione, Il cammino dei Lavoratori di Giuseppe Pellizza da Volpedo. L’annuncio conferma il ruolo centrale della Pinacoteca nello studio e nella valorizzazione del divisionismo, consolidando il suo prestigio nel panorama museale italiano. L’opera di Boccioni, esposta nel 1910 alla sua personale a Ca’ Pesaro, rappresenta una tappa fondamentale nella sua evoluzione artistica. La figura della maestra di scena Adalgisa Maffi emerge con grande forza espressiva grazie alla tecnica divisionista, arricchita da richiami all’Espressionismo nordico e alla ricerca luministica di Gaetano Previati.

L’ingresso di Maestra di scena nella collezione permanente segue l’acquisizione di Il cammino dei Lavoratori, studio preparatorio del celebre Quarto Stato. Con questi due capolavori, il museo arricchisce il proprio percorso espositivo, offrendo al pubblico una visione più ampia dell’evoluzione del divisionismo e del suo influsso sulle avanguardie del Novecento. La presentazione ufficiale alla stampa italiana avrà luogo giovedì 5 giugno.

Umberto Boccioni, Maesrtra Maestra di scena. Ritratto della signora Adalgisa Maffi (1910).
Umberto Boccioni, Maestra di scena. Ritratto della signora Adalgisa Maffi (1910).
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il cammino dei lavoratori (1898-1899).
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il cammino dei lavoratori (1898-1899).

Un’opera chiave nel percorso di Boccioni

Realizzato nel 1910, Maestra di scena segna il passaggio di Boccioni dal divisionismo alle prime tensioni espressioniste e futuriste. Il dipinto rivela una straordinaria fusione tra la tecnica divisionista e un’intensa ricerca espressiva. L’uso del colore e della luce definisce una composizione ravvicinata e incisiva, che enfatizza la potenza plastica della figura.

Il dipinto si colloca in un momento di svolta nella carriera di Boccioni, quando il divisionismo si trasforma in un linguaggio capace di trasmettere dinamismo e tensione emotiva. L’influenza di Previati è evidente nella costruzione luministica dell’immagine, mentre il trattamento del volto e dello sguardo richiama suggestioni espressioniste alla Munch.

Pellizza da Volpedo e il cammino verso il Quarto Stato

Accanto al dipinto di Boccioni, la Pinacoteca ha recentemente accolto Il cammino dei Lavoratori di Giuseppe Pellizza da Volpedo, realizzato tra il 1898 e il 1899. L’opera, concepita come studio per il monumentale Quarto Stato, restituisce con straordinaria potenza la tensione sociale dell’epoca.

Le figure, strette in un compatto movimento in avanti, avanzano verso una luce che simboleggia speranza e rinnovamento. Il sapiente uso del colore, con tonalità ocra e terre calde, esalta il senso di unità del gruppo, conferendo alla scena un’intensa forza narrativa.

Sebbene si tratti di uno studio preparatorio, Il cammino dei Lavoratori si impone come opera autonoma, capace di evocare con immediatezza la visione simbolica di Pellizza.

Il percorso espositivo della Pinacoteca

Situata a Tortona, la Pinacoteca del Divisionismo ospita oltre 145 opere dei principali esponenti di questo movimento. Il museo si configura come un punto di riferimento per lo studio delle diverse declinazioni della tecnica divisionista, dal simbolismo alla pittura sociale, fino alle ricerche luministiche che influenzarono il Futurismo.

L’allestimento, rinnovato secondo criteri museali moderni, permette di seguire il percorso evolutivo del divisionismo attraverso sale tematiche dedicate ai suoi protagonisti e alle varie declinazioni del movimento. Tra gli artisti presenti in collezione spiccano Segantini, Morbelli, Longoni, Nomellini, Previati e Balla. Un nucleo particolarmente importante è quello delle opere di Pellizza da Volpedo, di cui la Pinacoteca conserva 27 lavori, 19 dei quali esposti.

Gaetano Previati, Via al Calvario (1912).
Gaetano Previati, Via al Calvario (1912).
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Sacra Famiglia (1892).
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Sacra Famiglia (1892).

Le tematiche del divisionismo

Le opere esposte nella Pinacoteca coprono un ampio ventaglio di soggetti, mettendo in evidenza le molteplici anime del divisionismo. Uno degli aspetti fondamentali del movimento è la sperimentazione sulla luce e sul colore, che trova espressione nelle pennellate filamentose di Segantini, nelle stesure puntiformi di Pellizza e nelle composizioni simboliste di Previati. Un’altra dimensione centrale del divisionismo è il suo impegno sociale. Molti artisti si dedicano alla rappresentazione delle condizioni di vita delle classi più deboli, sviluppando un verismo sociale che anticipa la pittura d’impegno civile del Novecento. Morbelli, Longoni e lo stesso Pellizza documentano la realtà operaia e contadina con opere che denunciano la precarietà della vita nei ceti più umili.

Il divisionismo si distingue anche per la sua capacità di esplorare il paesaggio con una sensibilità nuova. Le vedute alpine, i tramonti marini e le scene di campagna vengono trattati con un’attenzione luministica che anticipa alcune ricerche futuriste. Balla e Boccioni, infatti, si serviranno del divisionismo come trampolino per sviluppare il loro linguaggio dinamico e visionario. A partire dagli anni Novanta dell’Ottocento, il divisionismo si apre anche a suggestioni simboliste, indagando temi mistici e allegorici. In questa fase, Previati e Pellizza sviluppano un linguaggio pittorico capace di tradurre visioni spirituali in immagini di grande impatto.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Valletta a Volpedo (1904-1905).
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Valletta a Volpedo (1904-1905).


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