L'Italia ha due nuovi patrimoni immateriali Unesco: corno da caccia della Venaria e perle di vetro


L’Italia ha due nuovi patrimoni immateriali Unesco: l’arte dei suonatori di corno da caccia della Venaria e l’arte della perla di vetro.

Da ieri l’Italia ha due nuovi patrimoni immateriali dell’Umanità iscritti all’elenco dell’Unesco: sono “L’arte musicale dei suonatori di corno da caccia dell’equipaggio della Reggia di Venaria” e “L’arte della perla di vetro”. La proclamazione dei due nuovi patrimoni è avvenuta nell’ambito della XV Sessione del Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale.

Nel primo caso, la massima organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura ha premiato la comunità di suonatori di corno da caccia della reggia sabauda, un’arte antica che ha origine tra il XVII e il XVIII secolo, simbolo delle battute di caccia delle corti dell’epoca barocca, e che è stata riaccesa nel 1996 dalla onlus Accademia di Sant’Uberto, che ha presentato il dossier della candidatura. Ancora oggi l’Accademia porta avanti questa rinnovata tradizione con concerti che si tengono non soltanto alla Reggia di Venaria ma anche in altre sedi, e promuovendo mostre, ricerche sul tema e pubblicazioni.

Nel secondo caso l’Unesco ha invece concesso il suo riconoscimento all’arte veneziana della perla di vetro, da tempo portata avanti dalle cosiddette perlere, le artigiane specializzate in questo tipo di lavorazione. In questo caso la candidatura è stata seguita dal Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane, che ha intrapreso nel 2013 il percorso che ha portato al riconoscimento.

Il percorso di candidatura, in entrambi i casi di livello multinazionale, è stato coordinato dal Servizio UNESCO del Segretariato Generale del MIBACT, in collaborazione con le comunità ed i Ministeri della Cultura di Francia, Belgio e Lussemburgo e presentato ufficialmente al Segretariato del Patrimonio Immateriale di Parigi nel marzo 2019. Particolari apprezzamenti metodologici e di attinenza alle modalità e alle finalità di attuazione della Convenzione, sono stati espressi dall’Organo di Valutazione Internazionale e confermati nel consesso del Comitato stesso. Con le due iscrizioni, l’UNESCO ha riconosciuto 14 elementi italiani del patrimonio culturale immateriale, sempre più contraddistinto da criteri di partecipazione comunitaria, dal dialogo interculturale e dalla promozione della cooperazione internazionale.

“Salgono a 69 i siti Unesco italiani, di cui 55 iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità e, con i due nuovi di oggi, 14 iscritti nella lista del patrimonio immateriale”, commenta il ministro dei beni culturali Dario Franceschini. “Un nuovo primato che conferma la ricchezza del patrimonio culturale nazionale diffuso e che valorizza l’impegno delle comunità nella valorizzazione di quell’insieme di saperi e tradizioni che le contraddistingue”.

Ph. Credit Accademia di Sant’Uberto

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L'Italia ha due nuovi patrimoni immateriali Unesco: corno da caccia della Venaria e perle di vetro


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