Alla fine, i Musei Civici Fiorentini sono stati regolarmente aperti il giorno di Natale, dopo un breve braccio di ferro tra il sindaco Dario Nardella e i lavoratori dei musei, in particolare con gli esternalizzati della cooperativa REAR e dell’associazione Mus.e che garantiscono i servizi fondamentali. I lavoratori hanno protestato soprattutto per lo scarso preavviso con cui la direzione cultura del Comune di Firenze ha comunicato le proprie intenzioni, con i piani ferie già approvati, per il fatto che tutti i musei statali della città sono chiusi il 25 dicembre e perché comunque due importanti musei civici, il Museo di Palazzo Vecchio e il Museo del Novecento, sono comunque aperti a Capodanno, seppur con orario ridotto (dalle 14 alle 19). Dunque, nonostante siano pochissimi i musei nelle città europee aperti per Natale, alla fine i lavoratori dei musei hanno fatto il loro dovere per aprire gli istituti comunali (al momento non sono ancora disponibili dati sull’affluenza). Tuttavia, il 23 dicembre, hanno voluto prendere posizione inviando una lettera aperta al sindaco, che riportiamo integralmente.
Egregio Signor Sindaco,
torniamo a scriverle dopo i fatti di questi ultimi giorni, che ci hanno visti contrapposti, impegnati a difendere legittimamente posizioni diverse. Il Museo di Palazzo Vecchio a Natale sarà, dunque, aperto: noi rimaniamo dell’idea che questa non sia una scelta eticamente accettabile; gli “accordi” di cui si legge in questi giorni sui giornali hanno tentato di mettere una pezza a delle tempistiche che, come Lei stesso ha riconosciuto, non sono state appropriate, e nel caso dei servizi di sorveglianza le nostre Organizzazioni Sindacali non hanno nemmeno avuto la possibilità di prendere parte alla trattativa con l’Azienda.
Nonostante l’idea giunta all’opinione pubblica, distorta, di operatori poco inclini al dovere ed insensibili alla “fame di Cultura” di cittadini e turisti, i Musei Civici Fiorentini durante le festività saranno come ogni anno sempre aperti, come lo sono durante tutto l’anno: come più volte abbiamo ricordato in questi giorni, musei come Palazzo Vecchio o Santa Maria Novella non prevedono nemmeno il giorno di chiusura settimanale.
Il Natale era rimasto un simbolo, se vogliamo anche un segno di rispetto nei confronti di tutte le lavoratrici e i lavoratori; così non sarà, è stato deciso. Nonostante tutto noi ci saremo, e anche se obbligati (la volontarietà non è stata inclusa negli “accordi”) presteremo il nostro servizio con la responsabilità e la passione che ci contraddistinguono durante tutto l’anno.
Tra qualche giorno avremo di fronte proprio un nuovo anno nei nostri Musei Civici; i fiorentini ormai ci conoscono (forse ancora non abbastanza), i visitatori da ogni parte del mondo trovano in noi il volto del Museo, un segnale, un aiuto:
siamo quelli che al mattino alle 7:00 aprono i nostri musei, che ogni giorno sono dietro al banco a dare informazioni e vendere i biglietti;
siamo quelli che nei prossimi mesi saranno a presidiare e a spiegare i freddi Chiostri del Convento di Santa Maria Novella, con temperature prossime allo 0 e l’unico conforto in piccole stufe che abbiamo ottenuto con estenuanti lotte sindacali, ma senza l’intervento del Comune e a spese della nostra Azienda;
siamo quelli che, formati per prestare il primo soccorso, assistiamo il visitatore in difficoltà e che, avendo sostenuto un duro esame per la prevenzione antincendio, interveniamo in eventuali emergenze; quelli che si prendono cura dei nostri Musei, che segnalano i quotidiani guasti e asciugano l’acqua quando le sale si allagano durante i temporali;
siamo quelli che anche a Ferragosto accompagnano per l’intera giornata i visitatori sulle ripide scale delle nostre meravigliose torri cittadine, e che sorvegliano le sale di Palazzo Vecchio stando anche per più di 9 ore a temperature prossime ai 40 gradi, perché il ventilatore è rotto e l’aria condizionata, a differenza di musei ed edifici storici di tutto il mondo, “non si può predisporre”;
siamo quelli che devono mantenere il sorriso anche quando, sempre più spesso, devono spiegare letteralmente in quattro lingue ai turisti arrabbiati che non potranno visitare il desiderato Salone dei Cinquecento “perché è in corso un evento istituzionale”, come è successo in questi ultimi giorni, anche quando invece sappiamo che si stanno apparecchiando i tavoli per la cena di qualche Azienda o Associazione.
Ci fa piacere leggere su CronacheDi che si dichiara interessato ad approfondire il tema dei nostri contratti di lavoro, perché tutte le cose che abbiamo appena elencato, nel caso dei servizi di accoglienza e sorveglianza, i più fortunati tra noi le fanno per poco più di 7 euro all’ora, altri anche a meno, con contratti a chiamata o part-time, spesso imposti, che raramente superano le 30 ore settimanali. Ci delude però sentirle dire che la sua Amministrazione non ha un ruolo in questo: nei bandi di gara d’appalto per questi servizi è il Comune di Firenze a stanziare il budget necessario e a stabilire la cifra di partenza, calcolata sul costo orario del Contratto Collettivo Nazionale delle imprese di pulizia-multiservizi, uno dei più economici; in particolare nell’ultimo bando, quello del 2020, questo Contratto è stato esplicitamente indicato, raccomandando inoltre i livelli da applicare (il 2 e il 3, ossia i più bassi).
Se una cosa sicuramente ci accomuna è l’interesse alla salvaguardia e alla migliore valorizzazione dei nostri Musei Civici, che stanno attraversando periodi complicati, nonostante gli slogan e le campagne mediatiche; ci auguriamo che questa sia l’occasione per creare un dialogo che porti questa Amministrazione a volerci conoscere di più e a intervenire sulle nostre realtà, fatte di lavoratori che in molti casi prestano servizio nei nostri Musei da più di quindici anni.
Noi siamo pronti e disponibili a dare il nostro contributo, e se passate le festività il suo impegno verrà dimenticato insieme alle pagine dei giornali, saremo anche pronti a ricordarglielo.
Sarebbe opportuno e significativo che proprio il Comune di Firenze, città simbolo mondiale di arte e di cultura, faccia da apripista nella creazione di un nuovo sistema di valorizzazione del Patrimonio che si possa fondare sul riconoscimento delle diverse professionalità culturali piuttosto che sulla esclusiva e gratuita buona volontà di lavoratrici e lavoratori disposti a tutto per mantenere uno stipendio appena dignitoso o per il solo amore verso i luoghi che sono chiamati a conservare.
Nella speranza di ricevere al più presto un invito da parte del suo Ufficio alle nostre Rappresentanze, auguriamo a lei e ai suoi collaboratori
Buon Natale in famiglia e un felice (e proficuo) Anno Nuovo.
Le RR.SS. dei lavoratori in appalto e in concordato dei Musei Civici Fiorentini
“Noi che lavoriamo a Natale, ecco chi siamo”. La lettera dei lavoratori dei musei fiorentini |