L’Istituto Matteucci di Viareggio e la Fondazione Enrico Piceni di Milano hanno annunciato la nascita degli Archivi Boldini-De Nittis-Zandomeneghi, nati da una collaborazione tra i due istituti. Anche gli archivi avranno sedi a Milano e Viareggio e diventeranno un punto di riferimento importante per quanti vogliano studiare l’arte dei cosiddetti "Italiens de Paris": appunto, Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931), Giuseppe de Nittis (Barletta, 1846 – Saint-Germain-en-Laye, 1884) e Federico Zandomeneghi (Venezia, 1841 – Parigi, 1917).
“La nuova collaborazione”, si legge nel comunicato, “sorge nel segno del rigore, della scientificità e della competenza, imprescindibili in un settore tanto complesso e ricco di insidie”. I due istituti hanno già collaborato per organizzare la mostra Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al mondo nelle collezioni Borgiotti e Piceni, allestita prima presso la sede dell’Istituto Matteucci a Viareggio, e in questi giorni a Torino agli Spazi Ersel (la mostra si può visitare fino al 28 aprile).
Gli archivi si sono già dotati di un sito web, www.archiviboldinidenittiszandomeneghi.com, all’interno del quale è possibile approfondire le attività degli archivi stessi: “benché Boldini, de Nittis e Zandomeneghi siano stati oggetto di studi meritevoli e d’indagini rigorose”, si legge nella presentazione, “la proliferazione di opere erroneamente attribuite o apocrife è tra le ragioni che hanno reso opportuna la costituzione di una struttura di riferimento per l’archiviazione”. Tra le iniziative dell’archivio si conta infatti la catalogazione delle opere, con l’autenticazione e la schedatura della produzione dei tre Italiens de Paris. Nel sito è possibile reperire anche approfondite biografie, cronologie e bibliografie dei tre pittori.
Nell’immagine: Giovanni Boldini, In giardino (Alaide e Ottavio Banti), opera del 1885.
Nascono gli Archivi sugli Italiens de Paris: per studiare Boldini, De Nittis, Zandomeneghi |