La chiesa di San Francesco a Pisa, una delle più importanti e antiche della città, continua a versare in uno stato disastroso: l’edificio è chiuso da due anni, per la precisione dal 12 aprile 2016, a causa del rischio di collasso del tetto (già interessato da un crollo poco prima della chiusura), ed è d’inizio aprile la notizia dello slittamento dell’accordo tra la Soprintendenza di Pisa, il segretariato generale del MiBACT e la Fondazione Pisa, che avrebbe formalizzato la donazione di 2,4 milioni di euro, da parte della Fondazione Pisa, da destinare ai restauri necessari per risolvere i problemi di stabilità della chiesa. La Fondazione ha quindi fissato un ultimatum alla Soprintendenza, specificando che se entro fine maggio non verrà siglato l’accordo, non verrà effettuata alcuna donazione: questo perché la Fondazione non può tenere bloccati i suoi fondi per troppo tempo. Lo slittamento invece è stato determinato dal fatto che alcune clausole dell’accordo devono ancora essere definite e il segretariato generale ha fatto sapere che sono necessarie alcune verifiche.
Per accelerare le tempistiche è dunque nato il Comitato Pro Restauro Chiesa San Francesco, che chiede un intervento risolutivo: la prima riunione è fissata per questa sera, giovedì 26 aprile 2018, alle 20:30, nei locali del convento di piazza San Francesco. La parrocchia invita tutta la cittadinanza a partecipare: “L’invito”, specificano in una nota, “è aperto a tutti quei cittadini che desiderano che la chiesa di San Francesco riapra quanto prima e i lavori per il suo totale recupero inizino speditamente. Due anni sono già passati, è ora di darsi veramente da fare”. In tutto, l’intervento di restauro ammonta a circa 4 milioni di euro, di cui 730.000 (per verifica e riduzione del rischio sismico e parte del restauro) sono già stati stanziati dal ministero, e tolti i 2,4 milioni della Fondazione ne occorrerebbero altri 700.000 circa per arrivare alla somma preventivata dalla Soprintendenza. I lavori dovrebbero durare tre anni.
La chiesa di San Francesco, uno dei più grandi edifici di culto della città, risale al XIII secolo ma fu completata nel 1603 con l’aggiunta della facciata in marmo, e al XVII secolo risale anche la ristrutturazione dell’interno. L’edificio ospita dipinti di Santi di Tito, di Jacopo Chimenti detto l’Empoli, di Domenico Crespi detto il Passignano, nonché affreschi di Taddeo Gaddi, Galileo Chini, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Pietro Gerini. In passato l’opera ospitava anche le Stimmate di san Francesco di Giotto e la Madonna in trono di Cimabue, oggi entrambe al Louvre, dove giunsero in seguito alle spoliazioni napoleoniche.
Nella foto: la chiesa di San Francesco a Pisa. Ph. Credit Paolo Fisicaro
Pisa, l'importante chiesa che ospitava Giotto e Cimabue è chiusa da due anni: nasce comitato pro-restauri |