A Napoli parte il restauro del Compianto sul Cristo morto della chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, capolavoro rinascimentale di Guido Mazzoni (Modena, 1450 – 1518) bisognoso di un urgente intervento, che viene promosso dall’associazione Friends of Naples e che sarà eseguito dall’azienda Dafne Restauri. L’opera, databile al 1492, è una delle principali opere del Quattrocento presenti in città e il suo restauro è stato presentato venti giorni fa alla presenza di Luigi La Rocca, Direttore Generale Archeologia belle arti e paesaggio del MiC, Alberto Sifola Presidente di Friends of Naples, Rita Falanga, dell’Arciconfraternita di Sant’Anna e San Carlo Borromeo dei Lombardi, Alessio Cuccaro, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, Francesca Amirante, consigliere del Sindaco di Napoli per il patrimonio diffuso e Mario Sicignano Presidente di ParteNeapolis Cooperativa Sociale.
Friends of Naples chiede ora l’aiuto di tutti attraverso il progetto Adotta una statua, l’appello che Friends of Naples ha rivolto per il recupero di un’opera scultorea unica della città di Napoli: il costo per singola statua è di 15mila euro, mentre nel complesso, per finanziare tutto l’intervento, ne serviranno circa 100mila parte dei quali già raccolti grazie ai primi mecenati tra i quali Banca di Credito Popolare, Fondazione Emiddio Mele, Orazio e Sveva de Bernardo e Rossopomodoro, tutti pubblicamente ringraziati da Friends of Naples. Ne servono però altri per raccogliere la somma mancante: chi volesse saperne di più, può rivolgersi al sito dell’associazione.
Il Compianto di Sant’Anna di Guido Mazzoni è un gruppo di otto sculture in terracotta collocate sul pavimento dell’Oratorio del Santo Sacramento nella Cappella del Compianto. Attualmente, queste opere necessitano di interventi urgenti per garantirne la conservazione e prevenire danni ulteriori che potrebbero compromettere l’integrità dell’opera stessa. Le sculture presentano diversi segni di degrado, con particolare evidenza di fessurazioni che potrebbero portare al cedimento. Tra i principali problemi riscontrati vi sono: lesioni e fessurazioni, depolverizzazione, abrasioni, lacune e mancanze di varia entità. Le sculture sono realizzate in terracotta, un materiale soggetto al degrado nel corso del tempo e influenzato da precedenti interventi di restauro e dalle condizioni ambientali attuali. Inoltre, la posizione delle sculture su un massetto di battuto cementizio e la vicinanza al passaggio dei treni della metropolitana possono causare stress meccanici significativi, soprattutto oscillazioni, che superano la resistenza del materiale, generando lesioni e microfratture.
Di conseguenza, è necessario procedere con lo smontaggio delle sculture e la loro musealizzazione utilizzando supporti adeguati per garantirne la stabilità e la conservazione nel lungo termine. Gli interventi di restauro saranno condotti con estrema cura e rispetto per i materiali originali, utilizzando metodologie compatibili e limitando al minimo indispensabile gli interventi stessi.
Si comincerà con la documentazione Fotografica: saranno effettuate mappe fotografiche dettagliate di tutte le superfici e delle singole fasi di intervento. Si passerà poi alle operazioni di protezione: le statue saranno protette tramite bendaggi con veline e resine acriliche per prevenire ulteriori danni. Saranno utilizzate controforme in gomma siliconica e Geolite, e le statue saranno inserite in casse di legno sagomate per garantire una sicura manipolazione durante il trasporto. Sarà eseguito poi un taglio controllato con laccio diamantato per separare le basi dal battuto. Si passerà poi alla pulitura: le superfici saranno pulite mediante diverse metodologie mirate a rimuovere depositi estranei senza danneggiare il materiale originale. Questo includerà l’utilizzo di aspiratori, pennelli e soluzioni biocide. Sarà poi la volta del consolidamento: le superfici saranno consolidate mediante imbibizione con prodotti consolidanti selezionati per la loro compatibilità con la terracotta. La fase successiva è quella della riparazione di lacune: le piccole lacune verranno riparate con malta dello stesso materiale delle statue, precedentemente pigmentata per corrispondere al colore originale. Si passerà quindi all’integrazione cromatica: le aree danneggiate saranno reintegrate cromaticamente utilizzando velature a tono o sottotono con colori pigmentati naturali stabili e compatibili. Sarà poi eseguito un rilievo 3D con strumentazione laser per documentare dettagli e patinature delle statue e fornire una base per la riproduzione. Infine, attenzione anche ai basamenti, che saranno realizzati con lastre in acciaio calcolate per garantire la stabilità delle statue e prevenire danni causati dalle oscillazioni del passaggio della metropolitana. Le basi dopo la scansione 3D saranno realizzate con lastre in acciaio ASI di dimensioni calcolate.
Sarà poi progettato un sistema di smorzamento delle oscillazioni causate dal passaggio della metropolitana. Queste strutture permetteranno una nuova collocazione rispettando le fonti storiche. Il piano d’intervento mira a preservare le statue del Compianto di Sant’Anna di Guido Mazzoni garantendone la conservazione nel tempo e rispettandone l’integrità artistica e storica.
“L’arte e la cultura”, dichiara Friends of Naples, “sono intrinsecamente legate allo sviluppo e al benessere della società, per questo siamo convinti che metterci a disposizione per la valorizzazione del patrimonio sia un modo per contribuire alla costruzione di un futuro migliore”.
Il progetto, redatto d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, che seguirà i lavori, ridarà nuova vita ad indiscusso capolavoro della scultura rinascimentale composto da sette figure a grandezza naturale disposte intorno al Cristo adagiato a terra.