A Napoli, sei persone sono state raggiunte da misure cautelari (due arresti, tre domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) emesse dal giudice per le indagini preliminari e dal Tribunale dei Minorenni del capoluogo campano nell’ambito di un’inchiesta dei Carabinieri tesa a far luce su caso delle opere trafugate dal Museo di Villa Livia, antica residenza all’interno del Parco del Grifeo di Napoli, ricca d’opere d’arte antica e spesso utilizzata anche come set per riprese cinematografiche. Tra gli arrestati figura la custode quarantanovenne del museo, e insieme a lei misure cautelari anche per il marito e i figli, inclusi quelli minorenni. Il reato che l’accusa contesta è quello di associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione di opere d’arte.
I furti sarebbero avvenuti tra l’ottobre del 2017 e l’agosto del 2018: sulla base dell’accusa, le spoliazioni sarebbero state orchestrate dalla donna, con la complicità della famiglia. Gli uomini dell’arma, sulla base delle denunce presentate dal direttore del museo, hanno scoperto che la custode aveva messo in piedi un sistema sulla base del quale venivano contattati acquirenti fidati, ai quali erano inviate, tramite applicazioni di messaggistica online, le foto delle opere conservate al museo, e venivano così intavolate le trattative per la cessione. I prezzi concordati dalla donna e dai clienti erano però di molto inferiori rispetto al loro reale valore, col risultato che le opere erano svendute. La consegna delle opere trafugate sarebbe stata affidata ai figli della donna.
Tra le opere uscite dal museo figurano opere dal Sei all’Ottocento, di autori anche di una certa importanza: Consalvo Carelli, Micco Spadaro, Abraham Brueghel, Philipp Peter Roos, Johann Heinrich Roos e altri esponenti della scuola napoletana. In tutto, è stata rilevata l’assenza di 22 dipinti, 15 sculture in bronzo, oltre a marmi, maioliche e argenti, tutti oggetti svenduti a cifre compresa tra i 2mila e i 200mila euro, nonostante spesso il valore delle opere fosse quasi doppio.
Oltre alle misure cautelari, l’inchiesta ha anche disposto otto decreti di perquisizione nei confronti degli acquirenti, tra i quali figurano persone attive nel mercato antiquariale napoletano e collezionisti.
Napoli, arrestata la custode di Villa Livia: secondo l'accusa prelevava le opere antiche del museo e le svendeva |