Dopo aver inviato nel 2020 ben quaranta opere in Texas, al Kimbell Art Museum di Fort Worth, il Museo Nazionale di Capodimonte questa volta si prepara a spedire un numero ancora più alto di opere (sessanta) fuori dalle sue sale, per l’esattezza in Francia, al Louvre, dove rimarranno per sei mesi. Adesso però l’invio può essere meglio giustificato: se due anni fa Capodimonte aveva inviato i suoi gioielli a museo aperto, e di conseguenza i visitatori per molto tempo non hanno potuto ammirare i capolavori pur avendo la possibilità di recarsi al museo, il prossimo anno il museo napoletano sarà chiuso per lavori di rinnovamento, che avrebbero comunque comportato lo spostamento di diverse opere. Tanto vale, allora, cogliere la palla al balzo e promuovere Capodimonte nel museo più visitato al mondo, avranno pensato i vertici dell’istituto. Il maxi-prestito ricade nell’ambito di un accordo che Capodimonte ha stretto con il Louvre proprio per il 2023: le opere di Capodimonte sono state selezionate tra i maggiori capolavori della collezione e saranno esposte in tre diversi luoghi del Louvre: nella Grande Galerie, nella sala della Cappella e nella Sala dell’Orologio. Al momento non si sa cosa il Louvre darà in cambio.
“Sono molto onorato dell’invito della presidente-direttrice del Louvre, Laurence des Cars”, ha detto il direttore di Capodimonte, Sylvain Bellenger, in una nota diffusa dal Louvre, “e grande è il prestigio che questa mostra porta a Napoli e al Museo e Real Bosco di Capodimonte. La storia di Capodimonte è inseparabile dalla storia del Regno di Napoli così come la storia del Museo del Louvre è inseparabile dalla Rivoluzione Francese. Molti dei capolavori di Capodimonte, come la Danae di Tiziano, il Ritratto di Paolo III Farnese, sempre di Tiziano, l’Antea di Parmigiano, non sorprenderanno molti visitatori, in quanto compaiono in molti libri di testo di storia dell’arte, ma la sorpresa sarà di collegarli a Capodimonte, famoso museo per amatori ma ancora tutto da scoprire per un pubblico più vasto. Nonostante lo storico attaccamento dei francesi per Napoli, i visitatori di Pompei non pensano sempre a integrare nel loro moderno Grand Tour questo museo che figura tra i primi d’Europa”.
“Nel 2023”, ha spiegato la direttrice del Louvre, Laurence des Cars, “i capolavori più belli del museo di Capodimonte dialogheranno con quelli del Louvre, all’interno del museo stesso, in una cornice senza precedenti. Un ricco programma musicale e cinematografico arricchirà questo invito a installare Napoli a Parigi per quasi sei mesi. Palazzi reali trasformati in musei, ricchi di collezioni ereditate dai più grandi sovrani, simboli dei legami storici tra Francia e Italia: Louvre e Capodimonte hanno molto da condividere e da raccontare. Voglio sinceramente ringraziare Sylvain Bellenger, Direttore del Museo di Capodimonte, che con fiducia e amicizia ci fa il grande onore di accettare il nostro invito. Questa collaborazione eccezionale ed esclusiva illustra perfettamente lo slancio europeo e internazionale che desidero per il Louvre”.
Entusiasta anche il ministro della cultura Dario Franceschini, che in una nota del ministero dichiara: “La notizia del partenariato tra il Louvre e il Museo Capodimonte di Napoli per il 2023 riempie di orgoglio il mondo della cultura e l’Italia intera. La scelta compiuta qualche anno fa di riconoscere completa autonomia di gestione ai grandi musei italiani si dimostra, ancora una volta, vincente perché offre grandissime opportunità come quella che aprirà una vera stagione napoletana a Parigi”.
È il Louvre stesso a delineare nel dettaglio le opere di Capodimonte che saranno esposte nelle sue sale. “Il desiderio dei due musei”, fa sapere il museo parigino, “è quello di vedere gli straordinari capolavori di Napoli mescolarsi a quelli del Louvre, in una presentazione davvero eccezionale: la combinazione delle due collezioni offrirà ai visitatori uno spaccato unico della pittura italiana dal XV al XVIII secolo per sei mesi, consentendo anche una nuova visione sia della collezione del Louvre che di quella di Capodimonte”.
Nella Grande Galerie, nel Salon Carré e nella Sala Rosa saranno sistemati trentatré dipinti: si concentrerà qui il grosso del “dialogo” tra la collezione napoletana e quella parigina. Ci saranno, tra gli altri dipinti, la Crocifissione di Masaccio, la Trasfigurazione di Bellini, il Ritratto di Luca Pacioli di Jacopo de’ Barbari, la Danae di Tiziano, l’Antea del Parmigianino, l’Atalanta e Ippomene di Guido Reni, la Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, la Flagellazione di Caravaggio, l’Apollo e Marsia di José de Ribera. In poche parole: tutto il meglio di Capodimonte, i capolavori per i quali il pubblico solitamente si reca al museo.
Ancora, nella Sala della Cappella ci sarà una presentazione delle vicende storiche della collezione napoletana: a spiegarle, dipinti come il Ritratto di papa Paolo III con i nipoti di Tiziano, il Ritratto di Giulio Clovio di El Greco, la Caduta dei Giganti di Filippo Tagliolini. Infine, nella Sala dell’Orologio andranno in mostra fogli dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, come il Mosè davanti al roveto ardente di Raffaello e il Gruppo di soldati di Michelangelo.
I lavori di restauro che interesseranno il museo partiranno a fine 2022: ad aggiudicarsi l’appalto, lo scorso febbraio, è stata l’azienda Engie servizi spa, per un importo di 45.726.000 euro. Si tratterà, come si legge nell’appalto, di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, rifunzionalizzazione e riqualificazione del Museo e Real bosco di Capodimonte nonché della gestione integrata dei servizi energetici, tecnologici e multimediali del Real bosco, in linea con la normativa vigente anche in tema di risparmio, contenimento e di ottimizzazione energetica.
Tra le ulteriori novità che verranno presentate a Capodimonte nel 2023, ci sarà anche l’allestimento del cabinet delle porcellane nell’Appartamento Reale, che valorizzerà una delle maggiori raccolte italiane di porcellane e ceramiche (6mila i pezzi che la compongono), e con tutta probabilità ci sarà anche un edificio dedicato all’arte contemporanea. Durante il periodo di chiusura, ha fatto sapere il museo già lo scorso aprile, saranno organizzati eventi e mostre anche in città. Non sarà dunque solo Parigi a giovare della chiusura del museo.