Il National Museum of Wales (Museo Nazionale del Galles) di Cardiff toglierà momentaneamente dall’esposizione il ritratto di un importante generale gallese dell’esercito britannico dell’epoca napoleonica, Thomas Picton, celebrato come un eroe in quanto morto durante la battaglia di Waterloo (fu l’ufficiale britannico coi gradi più alti caduto sul terreno belga). Il motivo? Picton, quando prestò servizio come governatore di Trinidad, poco dopo la conquista dell’isola da parte del governo britannico (in particolare dal 1797 al 1803), si comportò in modo brutale nei confronti degli schiavi che possedeva nel Nuovo Mondo. Per questa ragione, il suo ritratto, opera di Martin Archer Shee (Dublino, 1769 - Brighton, 1850) è stato per il momento spostato nei depositi in attesa di essere ricollocato con una sorta di cornice che spieghi chi era Picton e cosa fece in America.
Picton è una figura importante della storia del Galles. Il duca di Wellington, comandante dell’armata della coalizione che sconfisse Napoleone a Waterloo, definì il generale gallese come “un diavolo rozzo e sboccato come mai ce ne sono stati, ma che si è sempre comportato bene”: in realtà la seconda parte della frase non è del tutto corrispondente a realtà, perché a dispetto dei suoi numerosi successi militari (tanto che dopo la sua scomparsa è sempre stato considerato, come ricordato sopra, un eroe), a Trinidad si macchiò di atrocità e spietatezze nei confronti degli schiavi nativi: una violenza che è stata sistematicamente dimenticata, secondo il National Museum of Wales. Per la sua brutalità subì anche un processo, nel 1803 a Londra: fu accusato di aver autorizzato la tortura su Louisa Calderon, una quattordicenne accusata di furto (Picton la fece appendere a un ponteggio coi polsi legati per quasi un’ora). Nello stesso periodo, Picton fu indagato per aver fatto torturare, decapitare e bruciare vivi schiavi accusati di stregoneria e negromanzia, e pare inoltre che i militari ai suoi ordini facessero uso sistematico di impiccagioni e mutilazioni come mezzi per tenere gli schiavi sotto controllo. Picton fu poi condannato, ma la sentenza venne in seguito annullato.
Il dipinto è peraltro di una certa importanza ed è molto legato alla storia del museo, dal momento che vi entrò, a seguito di una donazione, nel 1907, anno di fondazione del National Museum of Wales: è dunque uno dei dipinti del primo nucleo dell’istituto. Per decidere il da farsi sul dipinto, a ottobre era stata nominata un’apposita commissione, chiamata “Reframing Picton” (“Ricontestualizzare Picton”), e della quale hanno fatto parte membri del museo e artisti trinidadensi. La decisione è stata dunque quella di rimuovere il dipinto per, appunto, ricontestualizzarlo in futuro, in modo che tutti i visitatori che lo vedranno potranno conoscere nel dettaglio la storia di Picton. Al posto del ritratto di Picton verrà esposto un altro ritratto, noto come Hedger and Ditcher: Portrait of William Lloyd, e opera di Albert Anthony Houthuesen: è il ritratto di un umile giardiniere.
“Si tratta di un altro passo importante nell’analisi delle nostre collezioni nazionali e di chi esponiamo nella nostra galleria ’Faces of Wales’ e perché”, ha dichiarato Kath Davies, direttrice del museo. “Questo progetto sostituisce un’opera d’arte (che attribuisce grande importanza a qualcuno le cui azioni come governatore di Trinidad anche all’epoca erano viste come crudeli) con un ritratto celebrativo di un lavoratore, qualcuno che oggi come oggi potremmo considerare un eroe. Guardando al futuro, il Museo Nazionale del Galles creerà risorse educative sulla storia e sui risultati delle comunità che sperimentano le disuguaglianze razziali all’interno della nostra società”.
Il Museo Nazionale del Galles rimuove ritratto di un generale crudele con i suoi schiavi |