Il Museo del Prado e Colnaghi annunciano il prestito del famoso capolavoro di Caravaggio (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610), l’Ecce Homo scoperto nel 2021, al grande museo di Madrid, su richiesta del nuovo proprietario del dipinto. Il Museo del Prado presenterà l’opera il 28 maggio in una mostra speciale, che rimarrà in esposizione fino a ottobre 2024. Realizzato dall’artista italiano intorno al 1605-09, e un tempo parte della collezione privata di Filippo IV di Spagna, il dipinto è uno dei soli 60 lavori conosciuti di Caravaggio esistenti.
Dopo che il Museo del Prado ha informato il Ministero della Cultura spagnolo dell’importanza del dipinto ricomparso all’asta presso la casa d’aste Ansorena nell’aprile 2021, attribuito a un allievo di José de Ribera, l’opera è stata affidata alla custodia della galleria d’arte Colnaghi, in collaborazione con Filippo Benappi, Benappi Fine Art, e Andrea Lullo - Lullo Pampoulides. Il dipinto è stato sottoposto a un restauro curato dallo specialista Andrea Cipriani e dal suo team, supervisionato dagli esperti del governo regionale della Comunidad de Madrid. I risultati del processo sono illustrati in dettaglio in una pubblicazione che include contributi di esperti del settore come Keith Christiansen, Gianni Papi, Giuseppe Porzio e Maria Cristina Terzaghi, che sarà pubblicata contemporaneamente all’inaugurazione. Ognuno di loro ha esaminato il dipinto da diverse prospettive, includendo le circostanze del suo ritrovamento, la provenienza, gli aspetti stilistici, tecnici e iconografici dell’opera, nonché la sua ricezione critica e l’influenza che il maestro ha lasciato a Napoli.
L’Ecce Homo è stata una delle più grandi scoperte recenti e ha ricevuto un ampio consenso sulla sua autenticità. Grazie a un’approfondita indagine diagnostica condotta da Claudio Falcucci, ingegnere nucleare specializzato nell’applicazione di tecniche scientifiche allo studio e alla conservazione dei beni culturali, il restauro è stato eseguito con grande attenzione e precisione. Il dipinto, un olio su tela di forte espressività, raffigura il momento storico in cui il governatore romano Ponzio Pilato presenta Cristo al popolo con le parole “Ecce homo!” (“Ecco l’uomo”), come riportato nel Vangelo di Giovanni (19,5). L’opera può essere considerata un esempio della maestria compositiva di Caravaggio, che presenta una scena tridimensionale e dinamica, pur restando fedele alla tradizione iconografica consolidata. L’inaugurazione dell’opera Ecce Homo e l’annuncio del suo prestito sono accompagnati da una pubblicazione collaborativa intitolata Caravaggio: The Ecce Homo Unveiled, che riunisce i principali esperti del settore e include saggi seminali di Christiansen, Papi, Porzio e Terzaghi. Questa pubblicazione testimonia l’importanza monumentale dell’opera e fornisce un fondamentale punto di partenza per la comprensione di questa nuova aggiunta al corpus artistico di Caravaggio.