In occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, è stata inaugurata a Roma dal Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dal Sottosegretario alla Cultura Federico Mollicone, dal Presidente del Museo della Shoah Mario Venezia e da Victor Fadlun, Presidente della Comunità ebraica di Roma, l’opera di AleXsandro Palombo che raffigura Liliana Segre e Sami Modiano che era apparsa a Milano in Piazzale Loreto il 30 settembre 2024. Il murale contro l’antisemitismo era stato deturpato da azioni antisemite e successivamente rimosso. L’opera Anti-Semitism, History Repeating vuole celebrare due tra gli ultimi grandi testimoni italiani sopravvissuti all’Olocausto. Ora è stata acquisita dal Museo della Shoah di Roma divenendo parte della sua collezione permanente ed è stata collocata davanti alla Porta d’Ottavia, sotto la targa che ricorda il rastrellamento del 16 Ottobre 1943.
Questa acquisizione, promossa dalla Fondazione Museo della Shoah, sottolinea l’importanza di custodire la memoria attraverso l’arte. La decisione di trasferire il murale a Roma, nel contesto della Fondazione Museo della Shoah, vuole essere non solo un atto di protezione, ma anche un messaggio contro l’odio e l’intolleranza.
“Quest’opera rappresenta la Memoria e l’importanza di non dimenticare la tragedia della Shoah, il punto più basso raggiunto dalla storia dell’umanità, che noi abbiamo il dovere di ricordare e onorare i testimoni, le vittime di batterci perchè nessuno dimentichi e che tutti sappiano che questo orrore non si ripeta mai più, contro ogni forma di antisemitimso, razzismo, contro la violenza e l’orrore che ha portato a quel crimine contro l’umanità e avere qui a Roma questo bellissimo murale proprio alla viglia della giornata della Memoria e ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, penso sia un segnale molto importante e giusto”, ha dichiarato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
“Sono qui in rappresentanza della commissione cultura e del Parlamento a questo importante momento di inaugurazione di un’opera d’arte riparativa quale appunto quella della street art che rappresenta Liliana Segre e Sami Modiano e della mostra immersiva sulla liberazione dei campi”, ha affermato il Sottosegretario alla Cultura Federico Mollicone. “Crediamo e lo abbiamo fatto concretamente come ha ricordato il Presidente Giorgia Meloni, che ricordare la Shoah sia non solo un dovere ma una presa di distanza da quella che è stata rappresentata come l’abisso dell’umanità”.
“Quando abbiamo appreso la notizia dello sfregio al murales a Milano”, ha dichiarato Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, “siamo stati sopraffatti dall’indignazione. Un gesto vile e insensato che non solo colpisce l’arte, ma tenta di ferire il cuore stesso della Memoria. Ma non ci siamo arresi a questa violenza simbolica. Abbiamo trasformato la rabbia in un atto di bellezza e resistenza, prendendo contatto con l’artista, che ha saputo reinventare l’opera e realizzarne una nuova versione a Roma, presso la Casina dei Vallati, sede museale della Fondazione. Questo murales è la nostra risposta: una ferita che si rimargina, un simbolo che torna a vivere più forte di prima, perché la Memoria non può essere imbrattata”.
Il murale sarà visibile all’aperto fino al 2 febbraio 2025 e successivamente troverà collocazione permanente nella Casina dei Vallati, l’edificio d’epoca medievale cuore delle attività della Fondazione.