Due collettivi studenteschi di Milano (LUME - Laboratorio Universitario Metropolitano e Rete Studenti Milano) hanno rivendicato l’imbrattamento della statua di Montanelli, che nella serata di sabato è stata ricoperta di vernice rossa, mentre sulla base, con vernice spray, è stata apposta la scritta “razzista stupratore”. Sulla propria pagina Facebook, LUME ha anche pubblicato il video dell’azione.
“Siamo convinti che, senza una giusta revisione critica, la storia non possa definirsi tale”, hanno scritto gli studenti in una nota. “Essa va intesa come materia viva, soggetta a cambiamenti, e non possiamo fingere di non sapere che le statue che ne celebrano i protagonisti hanno una funzione sociale collettiva, perché occupano lo spazio pubblico rappresentando ciò che una classe dirigente decide di celebrare della propria storia. In un momento globale così importante - che da ogni parte del mondo ci vede capaci di infrangere barriere e abbattere idoli di un mondo che non deve più esistere - crediamo che figure come quella di Indro Montanelli siano dannose per l’immaginario di tuttx. Un colonialista che ha fatto dello schiavismo una parte importante della sua attività politica non può e non deve essere celebrato in pubblica piazza. In una città come Milano, medaglia d’oro alla Resistenza, la statua di Indro Montanelli è una contraddizione che non possiamo più accettare”.
“Non possiamo accettare”, prosegue il comunicato, “che vengano venerati come esempi da imitare personaggi che hanno fatto dello schiavismo, del colonialismo, della misoginia, del fascismo e del razzismo una mentalità con ben pochi ripensamenti. Con questo gesto vogliamo inoltre ricordare che, come ci hanno insegnato e continuano a insegnarci movimenti globali come Non Una Di Meno e Black Lives Matter, tutte le lotte sono la stessa lotta, in un meccanismo intersezionale di trasformazione del presente e del futuro. Se il mondo che vogliamo tarda ad arrivare, lo cambieremo”.
Video e comunicato sono stati pubblicati già nella giornata di domenica, il giorno dopo il gesto: le motivazioni non sono state però sufficienti a evitare una forte ondata di critiche, tanto che LUME ha poi replicato con una seconda nota, molto più caustica, dove il collettivo dichiara la propria volontà di creare dibattito attorno alla figura di Indro Montanelli, e dove però lancia anche un’invettiva contro “gli uomini bianchi benestanti dell’opinione pubblica italiana”, che, “assieme al fascistume che sono riusciti a raccogliere lungo la strada, si sono scagliati in difesa dell’incommensurabile valore artistico di una statua del 2006”. “Siamo stati accusati di voler cancellare la storia”, scrivono gli attivisti di LUME. “Ma una statua di bronzo non è una biblioteca: serve per essere ammirata, non per insegnare. Anche se volessimo dare alla statua una funzione educativa, riteniamo che con la nostra aggiunta alla dicitura ‘giornalista’ delle parole ‘razzista, stupratore’ la statua possa dare un’idea molto più completa e coerente della figura di #Montanelli (che ricordiamo essere vissuto fino al 2001, non certo nel 500 a.C.). Si tratta solo di una statua, dal povero valore artistico, ricoperta di un po’ di vernice rossa lavabile, che le fascio-spugnette hanno prontamente e senza fatica ripulito. Da come i liberali e i benpensanti di tutta Italia si sono infervorati per opporsi a questo gesto di ‘inaudita violenza’ (che non colpisce persone, ma cose), appare chiaro che non si stia più difendendo solo una statua, ma qualcosa di più: ovvero il razzismo, il fascismo, la misoginia che permeano l’ideologia della classe dominante e dei suoi servi. Che uno dei parchi più importanti di Milano sia dedicato ad un colonialista pedofilo è un insulto per tutte e tutti coloro che ogni giorno nella ‘città più all’avanguardia d’Italia’ sono vittima di razzismo, di sessismo e di ogni tipo di discriminazione”.
Statua di Montanelli, collettivi studenteschi rivendicano l'imbrattamento. Ecco il video dell'azione |