Entrano in stato di agitazione 200 lavoratori e lavoratrici dell’appalto accoglienza dei musei civici e delle biblioteche di Milano. A dare l’annuncio dello stato d’agitazione è Filcams-Cgil dopo un’assemblea.
I motivi, fa sapere il sindacato, sono la “mancata apertura di un confronto da parte del Comune di Milano, dopo svariati solleciti, per una contrattazione preventiva che preveda garanzie e tutele nel prossimo bando di gara. Contrattazione preventiva prevista tra l’altro dal Protocollo per la qualità e la tutela del lavoro negli appalti firmato dal Comune e da CGIL,CISL E UIL. Quello che i lavoratori e le lavoratrici ritengono fondamentale è che all’interno del bando ci sia la garanzia che, a seguito di un cambio d’appalto, nessun lavoratore venga lasciato a casa a prescindere dalla tipologia di contratto individuale e che venga loro applicato l’effettivo CCNL di settore”.
Filcams-Cgil spiega che nel 2018, a seguito del cambio d’appalto, le aziende e il committente per risparmiare avevano scelto di applicare un CCNL “più economico” senza considerare le effettive mansioni svolte dai lavoratori. Oggi un lavoratore full time ha uno stipendio netto di soli 750 euro al mese circa, nonostante lavori all’interno dei luoghi della cultura di Milano con la conseguente professionalità necessaria per poter svolgere determinate attività. “Continuiamo a sentir dire”, conclude Filcams-Cgil, “che la cultura è centrale per la ripartenza di questo paese, ma ci chiediamo come sia possibile ciò senza il riconoscimento di diritti e tutele di chi nel settore culturale con passione ci lavora. Auspichiamo che il comune attivi un reale confronto al più presto e che recepisca le nostre richieste, diversamente metteremo in campo iniziative di mobilitazione”.
Milano, stato di agitazione per 200 lavoratori di musei civici e biblioteche |