Milano, a breve via ai lavori di ampliamento del Museo del Novecento. Cantiere da 27 milioni


La giunta di Milano ha approvato il progetto di ampliamento del Museo del Novecento: un cantiere da 27 milioni di euro con i quali sarà realizzata la passerella dell’Arengario e verrà arricchito il percorso. Il secondo corpo sarà dedicato al contemporaneo.

A Milano partiranno il prossimo anno i lavori della passerella che collegherà i due corpi del Palazzo dell’Arengario in piazza del Duomo. Ad annunciarlo, nelle battute finali del Forum Cultura 2023 tenutosi martedì nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco, è stato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, che ha annunciato l’approvazione, da parte della giunta comunale, del progetto definitivo per l’ampliamento del Museo del Novecento: ci sarà dunque la passerella sospesa che collegherà le due torri, e il secondo corpo di fabbrica sarà dedicato all’arte contemporanea. Valore del progetto: 27 milioni di euro. I lavori dovrebbero partire nel 2024 e ci vorranno un paio d’anni per portare a termine le operazioni.

“Con il direttore Maraniello stiamo lavorando quotidianamente per una delle grandi sfide del futuro della città. Un segno così importante e significativo per noi tutti, anche iconico. So che ai giornalisti piace sempre avere la notizia: questo pomeriggio abbiamo portato il progetto definitivo che cuba 27 milioni di euro e che sarà un grandissimo cantiere che ci permetterà di realizzare il completamento del secondo arengario e quindi del Museo del Novecento come lo stiamo immaginando insieme”.

Si tratterà, ha aggiunto Sacchi, di “un museo che sarà anche un riferimento per il contemporaneo: lo voglio ribadire, perché se è vero che oggi il Museo del Novecento è una galleria di straordinaria importanza per l’arte del futurismo (in questo caso grazie alla lungimiranza e alla generosità di figure di mecenati, di figure del collezionismo d’arte), il museo diventerà anche un cantiere determinante per il futuro della vita culturale della città, e completerà un distretto molto importante e centrale, anche dal punto di vista geografico (Piazza del Duomo attraverso la Cattedrale stessa come grande monumento sacro e architettonico, e attraverso il Museo del Duomo, il Museo del Novecento e Palazzo Reale che diventeranno un distretto molto articolato). La città vuole portare un turismo consapevole, attento anche alla dimensione culturale della nostra Milano, e questa rappresenta una grandissima novità”.

Il rendering della passerella che unirà i due corpi dell'Arengario.
Il rendering della passerella che unirà i due corpi dell’Arengario.

Il Palazzo dell’Arengario, progettato negli anni Trenta da Piero Portaluppi, Giovanni Muzio, Gualtiero Galmanini, Vico Magistretti e Enrico Agostino Griffini, e la cui costruzione durò dal 1936 al 1956, fu dapprima sede di uffici comunali e provinciali, dopodiché, a seguito di un restauro cominciato nel 2009, è diventato sede del Museo del Novecento, inaugurato nel dicembre del 2010. Il prossimo capitolo della storia del museo sarà costituito dunque dal collegamento tra i due corpi (va detto che la soluzione della passerella è stata anche duramente criticata) e dalla destinazione del secondo corpo, quello sul lato meridionale, al contemporaneo. Inoltre, come già annunciato, il museo si arricchirà anche della donazione della presidente della Fondazione Pasquinelli, Giuseppina Antognini, di opere provenienti dalla sua collezione, per un valore di circa 15 milioni di euro (ci sono opere di Boccioni, Balla, Sironi, De Chirico, Savinio e altri). Il concorso per la progettazione del raccordo tra i due corpi si è concluso nel 2021 con la vittoria del team guidato da Sonia Calzoni e di cui fanno parte Pierluigi Nicolin, Ferdinando Aprile, Giuseppe Di Bari e Bruno Finzi.

La strada comunque non è ancora definitivamente spianata. “Spero di riuscire a chiudere questa questione che mi sta molto a cuore, legata alla passerella tra i due Arengari”, ha detto il sindaco Beppe Sala aprendo i lavori, “e spero di riuscire a farla e di arrivare a una definizione del progetto in primavera: l’obiettivo che ci poniamo è quello di riuscire ad avviare i lavori per la fine del prossimo anno e poi presumibilmente ci vorranno un paio d’anni di lavoro. Vorrei vederla, da sindaco, finita. Sarà una soddisfazione personale, ma l’importante è fare le cose”.


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