Attraverso un lungo articolo pubblicato oggi sul suo sito web, il collettivo Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali, che da anni si batte per i diritti dei lavoratori nel settore dei beni culturali, considera plausibile l’eventualità di una trasformazione dei musei statali in fondazioni di diritto privato. Per il movimento si tratta, come si spiega nel pezzo, di “un sospetto che esiste da tempo e giorno dopo giorno sembra avvicinarsi sempre più a una certezza”: se ne parlava, spiega il collettivo, “quando la riforma Franceschini era solo un’idea, e ora se ne parla sempre di più, in occasioni pubbliche e nei corridoi del Parlamento; se ne è parlato alla prima riunione dei direttori dei nuovi Musei autonomi, e anche adesso che la riforma Franceschini è sotto attacco, dati i suoi evidenti malfunzionamenti, le voci a difesa della stessa di colpo dicono: toccate tutto, ma non i Musei autonomi”.
Nell’articolo si fa riferimento, in particolare, ad alcuni eventi come la tavola rotonda Le fondazioni e il patrimonio culturale: progetti ed esperienze a confronto, tenutasi al MAXXI di Roma lo scorso 30 novembre, o come l’incontro del 13 novembre del 2017 tra l’allora ministro Dario Franceschini e i venti direttori dei musei autonomi nell’ambito del quale si discusse anche di una proposta, avanzata dall’allora direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, di trasformare i grandi musei in fondazioni.
Per Mi Riconosci, ci sarebbe “un secondo fine non detto né dichiarato”: “che senso avrebbe”, si domanda il collettivo nell’articolo, “permettere ai più ricchi e attrattivi Musei italiani di mantenere il 70% degli introiti e non comunicare con il territorio, se non quello di provare a risanarne almeno in parte i conti, scindendoli nel frattempo da tutti i musei meno produttivi dal punto di vista economico, per poi consegnarli belli e impacchettati al privato pronto a gestirne e trarne profitti, oneri e onori?”. Inoltre, si scommette sul fatto che il passaggio da musei pubblici a fondazioni di diritto private sarà il “mantra” dei prossimi mesi.
L’articolo prosegue con un elenco di quelli che, secondo il collettivo, sarebbero i vantaggi e gli svantaggi di un’operazione simile, e con un’analisi di quelli che potrebbero esserne i motivi. “Attendiamo smentita secca da parte del Ministero”, conclude Mi Riconosci, “o saremo pronti a fare tutto il possibile per impedire una simile trasformazione”. Per adesso l’unica certezza è che questo articolo farà molto discutere.
I musei statali potrebbero trasformarsi in fondazioni private? Per il collettivo Mi Riconosci potrebbe accadere |