Mentre c’è una parte del mondo dei cinema che preme per la riapertura, è interessante anche registrare i pareri in controtendenza. E si schiera (forse a sorpresa) tra questi ultimi il regista francese Mathieu Kassovitz, uno dei nomi più significativi del cinema europeo, vincitore nel 1995 del Premio per la miglior regia al Festival di Cannes col film La haine, e di diversi premi César. In Francia i cinema riapriranno il 7 gennaio, contrariamente a quanto previsto: il presidente Emmanuel Macron aveva infatti prospettato la riapertura al 15 dicembre sulla base di alcuni precisi dati epidemiologici. Purtroppo però le cose non stanno andando come da previsioni, la seconda ondata è ancora sostenuta in Francia, e di conseguenza si è optato per lo slittamento. E secondo Kassovitz, in questa fase i cinema (intesi come le sale in cui vengono proiettati i film) non sono essenziali.
“Scusate, ma i cinema non sono assolutamente essenziali in questa situazione”, ha dichiarato Kassovitz intervenendo in una trasmissione dell’emittente BFM TV. “Avete la televisione, potete guardarla a casa, avete i libri”. Secondo Kassovitz, si tratta di un problema di “ego mal riposto” da parte dei suoi colleghi del cinema: “quello che è interessante del Covid è che si tratta di un acceleratore della società. Ci ha messo di fronte alla nostra mortalità e alla nostra fragilità. E poiché sono un cineasta, sono allucinato per il cambio di paradigma, si è passati da uno scenario da fantascienza a ‘tutt’aun tratto questa è la realtà’. Se cinque anni fa qualcuno avesse messo in un film persone con maschere da 90 centesimi d’euro, sarebbe stato un film di fantascienza. Oggi invece per strada è pieno di persone con le mascherine”.
“Credo che la realtà abbia oltrepassato la finzione”, ha aggiunto Kassovitz, “e che il cinema non sia più essenziale come lo era un tempo. Purtroppo le sale non sono più essenziali, e penso che, purtroppo, il futuro del cinema sia oltre, è come battersi affinché una specie animale non si estingua. I cinema in futuro spariranno, la pandemia è solo un acceleratore”.
Il regista Mathieu Kassovitz in controtendenza: “i cinema adesso non sono essenziali” |