Il fotografo Massimo Sestini: “quella foto l'ho regalata al mondo, un politico non può usarla contro i migranti”


Il noto fotoreporter Massimo Sestini querela il vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori, per violazioni sull’utilizzo di una sua celebre fotografia sui migranti.

Il celebre fotografo Massimo Sestini (Prato, 1963), apprezzato fotoreporter noto soprattutto per le sue visioni aeree che documentano fatti d’attualità (come il disastro della Costa Concordia, il sisma dell’Aquila, i funerali di Giovanni Paolo II, la strage di Capaci), ha deciso di querelare il vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori della Lega: pochi giorni fa, Polidori ha infatti utilizzato, per un post anti-immigrati, quella che è forse la più famosa fotografia di Massimo Sestini, lo scatto che cattura dall’alto un barcone con 227 migranti salvati il 7 giugno del 2014 dalla Marina italiana al largo delle coste della Libia nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum” (una foto che gli ha permesso di vincere il secondo premio nella sezione General News all’edizione 2015 del World Press Photo, il più prestigioso riconoscimento nel settore del fotogiornalismo). Lo scorso 3 gennaio, Polidori aveva pubblicato la foto di Sestini accompagnandola con un testo che, farcito con gli slogan tipici del suo partito (come “la pacchia è finita”), riprendeva i sindaci colpevoli di contestare il decreto sicurezza e rei di non volerlo applicare nei loro comuni.

Per Sestini, la foto (uno degli scatti più famosi della tragedia dei migranti, di cui è diventata simbolo) non solo è stata utilizzata senza permesso infrangendo elementari norme di copyright (e senza che peraltro Polidori abbia citato il nome dell’autore), ma è stata adoperata in modo improprio. “Io quella fotografia l’ho regalata al mondo”, ha dichiarato Sestini a Repubblica. “Ho lavorato due anni per trovare un’immagine che raccontasse quei viaggi della speranza. Un politico non puo usarla così, e soprattutto contro i migranti. E così io querelo e chiedo i danni. Questa volta tocca al vicesindaco di Trieste, quello che ha gettato i vestiti del clochard”. Il riferimento è all’incresciosa vicenda di cui Polidori si è reso responsabile a inizio anno quando, accortosi della presenza del giaciglio di un senzatetto in una strada centrale di Trieste, ha prelevato i pochi effetti dell’uomo e li ha buttati in un cassonetto dell’immondizia, vantadosi sui social per il suo gesto: il vicesindaco della città giuliana ha subito poi fortissime critiche, con migliaia di utenti di Facebook e altre reti che condannavano senza appello e in maniera bipartisan il suo comportamento.

Il fotoreporter ha quindi deciso di querelare Polidori: la richiesta di risarcimento ammonta a 30.000 euro (25.000 per i danni e 5.000 per le spese legali). L’avvocato di Sestini, Massimo Stefanutti, contesta diverse violazioni, dal mancato rispetto dei diritti di riproduzione e di distribuzione fino alla violazione del diritto di elaborazione (a causa delle parole usate a corredo dell’immagine. “La violazione principale che contestiamo insieme al mio assistito”, ha scritto il legale, “riguarda però il diritto morale d’autore. L’immagine è stata usata anche altre volte, abbiamo dei contenziosi in atto, ad esempio, con Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle. La fotografia parla dei migranti e ne parla in un certo modo, decontestualizzare l’immagine contro il suo stesso significato e strumentalizzarla per i propri fini politici va contro ciò che l’autore voleva esprimere”.

Immagine: World Press Photo 2015, general news , 2nd prize singles: rescue from Bergamini ship of italian Navy 07 June 2014 mediterranean sea, Italy © Massimo Sestini

Il fotografo Massimo Sestini: “quella foto l'ho regalata al mondo, un politico non può usarla contro i migranti”
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