Vendere i lapilli di Pompei come gadget ai turisti: non è una boutade, ma un’idea di Massimo Osanna, già direttore del Parco Archeologico di Pompei, e oggi direttore generale dei musei italiani. Lo ha detto nel corso della lectio che Osanna ha tenuto mercoledì per l’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università Federico II di Napoli.
“La mia nuova sfida”, ha detto Osanna, “è di portare le best practice pompeiane in tutti i musei e i siti archeologici italiani, con progetti di manutenzione programmata estesa a ogni sito”. E tra le idee che secondo Osanna potrebbero essere percorribili c’è anche la vendita dei lapilli del Vesuvio ai turisti: lo ha detto alla fine del suo intervento, rispondendo a una domanda su eventuali futuri progetti di valorizzazione del materiale dei depositi.
Nei depositi, ha detto Osanna, “ci sono quintali e quintali di lapilli, che adesso sono accumulati nell’area non scavata. A me piacerebbe (non ci sono ancora riuscito) di farci un progetto di valorizzazione: vorrei venderli, come gadget. Bottigliette con i lapilli dentro e venderle. Non ci sono riuscito perché non ho avuto il tempo materiale di dedicarmi, perché è un problema abbastanza complesso, tant’è che a un certo punto c’è stato anche un episodio in cui dovevamo portare questi lapilli in Bulgaria dove c’era il set per il nostro film che si stava realizzando, ma con i funzionari ci siamo bloccati perché abbiamo pensati che li avrebbero bloccati alla dogana. Abbiamo quindi desistito”. I lapilli, ha proseguito Osanna, “prima venivano lasciati alle ditte, che credo ci facessero anche un po’ di lucro, perché è materiale importante per l’edilizia, invece sarebbe bello valorizzarlo anche in questa maniera”.
Nella foto: Massimo Osanna
Massimo Osanna: ”vendiamo i lapilli di Pompei come gadget ai turisti: è valorizzazione“ |