Da film per bambini a film da vedere accompagnati: è il singolare destino toccato a Mary Poppins, il classico film Disney per l’infanzia, del 1964, tratto dall’omonimo romanzo del 1934 di P.L. Travers. Il British Board of Film Classification, l’organizzazione responsabile della classificazione dei film del Regno Unito, ha infatti elevato il livello della classificazione, portando Mary Poppins dalla sigla U (il “bollino verde” che sta per “Universal”, cioè film adatto a tutti, anche per i bambini) alla sigla PG (bollino giallo “Parental Guidance”, ovvero film per tutti, ma da vedere accompagnati dai genitori perché alcune scene potrebbero essere non adatte ai bambini sotto gli 8 anni).
Ma perché un film fino a oggi ritenuto innocuo adesso ha visto elevata la soglia d’attenzione da dedicargli? Tutta colpa dell’ammiraglio Boom, uno dei tanti personaggi bizzarri del lungometraggio (è l’ammiraglio in pensione che, ogni giorno, segna le ore del tranquillo viale dei Ciliegi a colpi di cannone dalla sua casa a forma di nave, assieme al suo assistente Binnacle): nella scena in cui gli spazzacamini, gli amici del protagonista Bert, ballano sui tetti di Londra, l’ex ufficiale della marina inglese ritiene di aver a che fare con degli “ottentotti” e scatena contro di loro una salva di fuochi d’artificio per scacciarli. Il termine “ottentotti” designava una popolazione dell’Africa australe, i khoikhoi, che vennero definiti dagli olandesi, primi a colonizzare la regione del Capo di Buona Speranza, “hottentot”, probabilmente un’onomatopea che riproduceva i suoni tipici del linguaggio di questa popolazione. Oggi, la parola “ottentotto” è ritenuta spregiativa, razzista, anche perché a lungo nell’uso comune è stata adoperata per indicare persone rozze e chiassose, dunque la British Board of Film Commission ha ritenuto, per questa ragione, di dover applicare il bollino giallo alla pellicola.
“Il film”, ha spiegato alla BBC un portavoce, “ci è stato ripresentato nel febbraio 2024 per un’altra riedizione nelle sale, e lo abbiamo riclassificato PG per linguaggio discriminatorio. Sebbene Mary Poppins abbia un contesto storico, l’uso di un linguaggio discriminatorio non è condannato e, in definitiva, supera le nostre linee guida per un linguaggio accettabile all’Università. Abbiamo quindi classificato il film PG per linguaggio discriminatorio”. Il pericolo, secondo la BBFC, è quello di esporre i bambini a un linguaggio razzista e discriminatorio, che potrebbe ripetersi senza che i piccoli se ne rendano conto. Secondo l’ente, tuttavia, la classificazione PG “non dovrebbe turbare un bambino di età pari o superiore a otto anni”, e i bambini non accompagnati di qualunque età possono continuare a guardare tranquillamente il film, ma viene consigliato ai genitori di prendere in considerazione il fatto che il contenuto possa turbare i bambini più sensibili.
Ovviamente la sensibilità, a sessant’anni esatti dall’uscita del film, è cambiata: all’epoca il termine non destava alcuna preoccupazione. Ambientato nella Londra del 1910, il film narra la storia della tata Mary Poppins (Julie Andrews) che, dotata di poteri magici, e con l’aiuto del simpatico spazzacamino Bert (Dyck van Dyke), accompagna i figli del rigido e severo banchiere George Banks (David Tomlinson), Jane e Michael, in tante avventure incredibili, con scene che fondono anche attori veri e cartoni animati, una vera innovazione per l’epoca. Il film vinse anche due Oscar nel 1965, quello per la miglior attrice protagonista e quello per la miglior canzone.