Trasferta transoceanica per una sessantina di reperti del Museo Archeologico Nazionale di Taranto. L’istituto pugliese ha portato infatti in Argentina alcuni suoi tesori per la mostra intitolata Tesoros del Museo Arqueológico Nacional de Taranto. Griegos y otras civilizaciones antiguas del Sur de Italia (“Tesori del Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Greci e altre civiltà antiche del Sud Italia”), che si tiene al Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires dal 7 dicembre 2022 al 5 marzo 2023. Obiettivo della rassegna: portare all’attenzione del pubblico argentino una selezione di reperti appartenenti alle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTA) e illustrativi degli aspetti culturali e produttivi più rappresentativi dell’antica città di Taranto, unica colonia greca della Puglia, e delle altre popolazioni che abitavano in antico la regione pugliese.
Curata da Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, e da Lorenzo Mancini, funzionario archeologo del MArTA, gli oggetti selezionati sono stati scelti, spiega il museo, per la loro capacità di evocare, con l’efficacia sintetica del simbolo, temi complessi quali la società, l’ideologia funeraria, la cultura figurativa, le produzioni, il patrimonio di racconti mitici e le credenze religiose dei Greci di Taranto e delle altre antiche civiltà della Puglia, in un periodo compreso tra l’VIII secolo a.C. e il II secolo a.C., quando si compie l’inserimento della regione nella nascente Italia romana.
Il progetto, afferma l’istituto in una nota, “esporta le eccellenze dell’archeologia europea e racconta le storie di una delle più importanti città del Mediterraneo antico: la colonia greca di Taranto, definita la ‘Parigi del mondo antico’ per la sua influenza culturale e la sua capacità di plasmare mode e costumi. Ma anche le storie dei popoli che hanno convissuto con i Greci nella regione Puglia, la più orientale del Sud Italia, il tacco della Penisola”.
Il racconto del lungo periodo compreso fra le fasi immediatamente precedenti alla fondazione della colonia spartana di Taras, e la conquista romana della città (209 a.C.), è affidato a una serie di opere con funzione di symbola – elementi in grado di evocare in forma riassuntiva, tematiche o problematiche storiche illustrate anche dalla comunicazione culturale che accompagna il visitatore lungo il percorso espositivo all’interno del Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires. Con questa mostra, finanziata dall’Istituto Italiano di Cultura, il MArTA vuole svelarsi al pubblico argentino e internazionale attraverso i suoi tesori archeologici. Il percorso della mostra si articola in quattro sezioni diacroniche (Taranto colonia spartana. Dalla fondazione al V sec. a.C.; Dall’età “felicissima” di Taranto alla conquista romana. IV-II sec. a.C.; Doni agli dei. Aspetti del sacro nella Taranto greca; I popoli indigeni del sud-est d’Italia).
“Frutto della virtuosa collaborazione tra il Museo Nacional de Bellas Artes, l’Ambasciata d’Italia in Argentina, l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e il MARTA”; afferma il direttore del Museo Nacional, Andrés Duprat, “presentiamo qui una selezione di pezzi che offrono una panoramica della produzione culturale di questa regione dell’Italia meridionale, prima della fondazione della città di Taranto, quando le antiche popolazioni autoctone organizzarono politicamente il territorio, e dopo l’arrivo dei Greci, nel VII secolo a. C”.
Donatella Cannova, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, sottolinea: “I pezzi di questa squisita mostra sono particolarmente rilevanti se inseriti nel contesto degli intensi legami storici e culturali che uniscono l’Argentina e l’Italia, poiché aggiungono un nuovo ambito di lettura del rapporto tra le due nazioni la cui storia si è profondamente intersecata negli ultimi due secoli”.
La mostra ha inaugurato il 6 dicembre, alla presenza del ministro della cultura dell’Argentina, Tristán Bauer, e dell’ambasciatore italiano in Argentina, Fabrizio Lucentini.
Il MArTA di Taranto invia una sessantina di reperti in Argentina per una mostra |