Il Mart di Rovereto vedrà presto una mostra che metterà in dialogo Sandro Botticelli con alcuni artisti della contemporaneità (tra gli altri David LaChapelle, Michelangelo Pistoletto di cui il museo trentino conserva la Venere degli stacci, e Jeff Koons). Ma del dialogo farà parte anche Chiara Ferragni: su quale sarà il ruolo della nota influencer e sul modo in cui dialogherà con le opere di Botticelli, è ancora tutto da chiarire. Così come per il momento non si sa quali saranno le opere di Botticelli in mostra: dalle anticipazioni si sa però che il Mart è in contatto con le Gallerie degli Uffizi, dove la Ferragni, la scorsa estate, ha posato per un ormai celebre servizio fotografico destinato alla rivista Vogue Hong Kong. Forse dunque arriveranno prestiti dal museo fiorentino.
La mostra nascerà da un’idea del presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, che intende creare un “gioco” tra alcuni grandi capolavori di Botticelli e dei pittori di fine Quattrocento e inizio Cinquecento e la contemporaneità. Soprattutto la moda: ed è in questa dimensione che avrà rilevanza la presenza di Chiara Ferragni.
“Il tema della Ferragni”, ha detto Sgarbi la scorsa settimana in conferenza stampa, “è un tema controverso che noi abbiamo accettato e in qualche misura assimilato da Andy Warhol che rifà l’Ultima cena di Leonardo: in quel momento, quell’intuizione, che valeva anche per Marilyn Monroe, è sembrata una forma di variazione rispetto ai temi dell’arte fino a quel momento. E quindi la Ferragni va intesa in questa dimensione di una attualizzazione non di Botticelli che non ne ha bisogno, ma di una attenzione e curiosità dei giovani verso un classico come Botticelli. Quindi il taglio della mostra si sta fortificando con un dialogo tra un grande maestro del Rinascimento e la contemporaneità e la comunicazione”.
“D’altra parte gli Uffizi prima di noi ebbero l’intuizione di far circolare, con effetto di aumento di pubblico nei giorni in cui era possibile, l’immagine in cui la Ferragni era fotografata davanti alla Nascita di Venere”, afferma Sgarbi. “E questo creò un effetto di curiosità per un artista che solitamente è molto popolare, ma magari per un giovane è più famoso Jovanotti che Botticelli. Quindi l’idea di farlo entrare in un circuito di curiosità giovanile è certamente una cosa positiva e quindi per questo non può essere esecrata e messa in discussione. Il dialogo con il direttore degli Uffizi significa anche confermare la bontà di questa sua iniziativa”.
Mart, l'idea di Sgarbi: una mostra che metta in dialogo Botticelli e Chiara Ferragni |