Prima intervista per il nuovo direttore del British Museum di Londra, Nicholas Cullinan, che ha assunto l’incarico a fine marzo, succedendo ad Hartwig Fischer, l’ex direttore che aveva dato le sue dimissioni dopo la clamorosa vicenda dei furti al museo. Per esporre le sue idee sul British, Cullinan ha scelto la BBC, e uno degli argomenti più caldi non poteva che essere la restituzione degli oggetti in possesso del museo ai loro paesi d’origine: tra questi, i bronzi del Benin ma soprattutto i marmi del Partenone, al centro di una disputa pluriennale con la Grecia.
Sotto questo punto di vista, Cullinan, storico dell’arte classe 1977, ex direttore della National Portrait Gallery, ha espresso la volontà di “fare qualcosa di positivo”, pur ribadendo che attualmente il museo non può restituire in via permanente i propri oggetti, ma può stabilire accordi di prestito temporaneo con i soggetti che eventualmente dovessero richiedere pezzi della collezione del British. L’impossibilità è dovuta all’esistenza di una legge del 1963 che impedisce la pratica del deaccessioning, ovvero l’uscita di certe opere dalle collezioni dei musei pubblici. Tuttavia, Cullinan ha sottolineato l’apertura del British a eventuali partnership.
“Spero che si possa mettere in atto un qualche tipo di collaborazione”, ha detto il direttore alla BBAC, “e penso che sia qualcosa che vorremo sicuramente portare avanti. Penso che sia un po’ troppo presto per me per entrare nei dettagli su come potrebbe funzionare, ma sono fiducioso”. E proprio parlando dai marmi del Partenone, Cullinan ha sottolineato che in passato alcune “grandi cose sono state raggiunte per merito di collaborazioni”. La sfida, ha concluso il direttore, “non è negare o sopprimere, ma essere aperti e pensare: ‘Come possiamo fare qualcosa di positivo con questo patrimonio?’”.
Nella foto: Nicholas Cullinan
Marmi del Partenone, il nuovo direttore del British: “speriamo di fare qualcosa di positivo” |