“Approfittiamo per dare una notizia all’Italia, che a me riempie d’orgoglio come ministro dello sviluppo economico: come governo, abbiamo nominato e individuato il maestro Lino Banfi che andrà a rappresentare l’Italia nella commissione italiana per l’UNESCO”. A dare l’annuncio della nomina del popolare attore pugliese è il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, nonché capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, nell’ambito di un evento promosso dai pentastellati, a Roma, per illustrare alla stampa il reddito di cittadinanza. All’evento era presente anche il presidente del consiglio, Giuseppe Conte. “Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell’UNESCO”, ha poi scherzato Di Maio.
Lino Banfi, dunque, diventerà membro individuato dal Ministero dello Sviluppo Economico nella Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (www.unesco.it/cni): istituita nel 1950, la Commissione ha lo scopo di “favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi UNESCO in Italia”. Si tratta di un organo che ha un ruolo molto importante, dato che si interfaccia con il governo italiano dando pareri e raccomandazioni sull’elaborazione dei programmi UNESCO, diffonde gli ideali dell’alta organizzazione delle Nazioni Unite volta alla salvaguardia della cultura, presenta le candidature per l’ingresso nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità, formula proposte sulla scelta dei membri delle delegazioni italiane alla Conferenza Generale dell’UNESCO, si occupa dei progetti che necessitano di sostegno finanziario, e molto altro.
La Commissione è formata da esperti individuati in rappresentanza degli enti che la formano (il Parlamento, il governo, i ministeri, la conferenza delle regioni e delle province autonome, l’associazione delle Ong italiane): si tratta tipicamente di tecnici e funzionari pubblici, ma la nomina di Lino Banfi non è comunque la prima che riguarda un uomo di spettacolo. Per esempio, attualmente in commissione figurano anche Folco Quilici (che peraltro è mancato lo scorso febbraio) e Pupi Avati, come membri in rappresentanza del ministero dello sviluppo economico.
“Stamani”, ha commentato Lino Banfi, “il ministro dei beni culturali mi ha voluto vedere. Io dico che c’entro io con la cultura? Poi ho scoperto questa carica, è bellissima, perché credo che le commissioni finora si siano fatte con persone che sono plurilaureate in questo e in quell’altro, che conoscono bene la geografia, i posti, i siti, gli ipogei, tutte ’ste cose. Io voglio portare solo un sorriso dovunque, in qualunque modo, anche nei posti più seri”. Quanto al suo rapporto con Di Maio, l’attore ha raccontato: "il giorno del mio compleanno, a luglio, me lo vidi presentare in una orecchietteria, posso dirlo? Con un mazzetto di fiori. Come un ‘raghezzo’: mi ha fatto tenerezza perché come età potrebbe essere mio nipote lui, anche se, io gliel’ho detto, quando parla da solo ha 32 anni, quando parla con Salvini e col presidente del consiglio insieme, improvvisamente ce n’ha 55, non ho capito come ‘chevolo’ fa. La cosa bella di questo signore è che mi disse ‘non me ne frega niente per chi voti, Banfi, ma io ti devo questo tributo perché sei Lino Banfi, ti adoro, e fai ridere tre generazioni’. Questo m’è rimasto impresso”. E adesso non rimane che attendere l’atto formale che sancirà la nomina in via ufficiale.
Di Maio: “il governo nomina Lino Banfi nella Commissione per l'UNESCO”. L'attore: “porterò sorriso nei posti seri” |