Un’opera nuova da mettere in dialogo con un murale del 1927, considerato però razzista agli occhi della società di oggi. Ieri la Tate Britain di Londra ha infatti annunciato che l’artista britannico Keith Piper, nato nel 1960 a Malta (quando l’isola era ancora colonia del Regno Unito) da una famiglia di origini afro-caraibiche, e fondatore di BLK Art Group, associazione di studenti britannici neri, eseguirà un nuovo lavoro da mettere in dialogo con il murale di Rex Whistler (Eltham, 1905 – Caen, 1944) che decora il ristorante del museo, chiuso dal 2020 causa pandemia, e ancora da riaprire.
Piper, famoso per le sue risposte artistiche a specifiche relazioni storiche e siti geografici, oltre che per aver fortemente criticato gli episodi di razzismo istituzionale nel mondo dell’arte, è salito alla ribalta negli anni Ottanta proprio come membro fondatore del BLK Art Group e ha continuato a organizzare mostre personali in musei e gallerie nel Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti. La sua produzione come artista spazia dalla pittura e fotografia al video e ai media digitali. Piper lavora anche come curatore, ricercatore e accademico ed è professore associato presso la Middlesex University di Londra.
Era stato annunciato quest’anno che un artista contemporaneo sarebbe stato invitato a creare una nuova installazione in situ accanto al murale: il museo ha infatti preferito la via della reinterpretazione a quella della rimozione che pure era stata chiesta a gran voce durante i mesi delle proteste Black Lives Matter. E questo a causa della rappresentazione, nel murale di Whistler, di bambini neri ridotti in schiavitù, e mostrati mentre vengono trascinati da esploratori bianchi durante una battuta di caccia. Ma non solo: è contestato anche il modo in cui sono rappresentati i cinesi, ritenuto caricaturale.
Impossibile però rimuovere il murale: è una delle opere più importanti di Whistler, si trova nel luogo per cui fu commissionato, ed è tutelato dalle leggi britanniche. La Tate Britain, pur riconsocendo la presenza di elementi oggi offensivi, ha deciso pertanto di riaprire il locale come spazio espositivo che si confronta criticamente con la storia e il contenuto del murale, comprese le sue immagini ritenute razziste, e che il ristorante cercherà di sviluppare nuove offerte di ristorazione in altri spazi della Tate Britain a tempo debito. Questo approccio è stato sviluppato attraverso una serie di discussioni tenutesi nel 2021, che hanno invitato voci interne ed esterne alla Tate a esplorare possibili passi successivi, tra cui artisti, storici dell’arte, consulenti culturali, rappresentanti civici e giovani professionisti creativi. Tate è responsabile del murale e l’approccio della galleria, fa sapere il museo, deve creare un contesto appropriato per la sua visualizzazione, oltre a consentire a questo contesto di evolversi nel tempo.
Alex Farquharson, direttore della Tate Britain, ha dichiarato: “Il lavoro di Keith Piper ha sempre riflesso il suo profondo interesse per storie importanti ma trascurate, in particolare un impegno di lunga data con questioni di razza e eredità dell’impero. La voce unica di Piper porterà una nuova prospettiva vitale nella stanza, giustapponendo passato e presente in una conversazione in corso, come spesso cerchiamo di fare oggi nel programma della Tate Britain”.
“Gli anni tra le due guerre mi affascinano”, ha detto Keith Piper. “Da un lato, abbiamo la ribellione creativa e l’eccesso edonistico dei Roaring Twentie. Dall’altro, abbiamo la paranoia e la polarizzazione in tutto il paese, come si è visto nelle rivolte anti-nere del 1919 e nelle ideologie reazionarie e razziste che hanno attanagliato settori della società britannica. Il murale di Rex Whistler si trova alla confluenza di molteplici influenze di quel periodo e diventa un’affascinante finestra su un’epoca complessa". Il nuovo lavoro di Piper è attualmente in produzione e sarà svelato nell’autunno 2023.
Londra, la Tate commissiona opera per rispondere al suo murale del 1927 ritenuto razzista |