È stata da molti definita come la performance più toccante della terza serata del 71° Festival di Sanremo: ieri sera, infatti, nella serata dedicata ai duetti e alle cover, lo Stato Sociale ha scelto di interpretare la canzone Non è per sempre degli Afterhours del 1999 assieme agli attori Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino e ai lavoratori dello spettacolo, portando sul palco dell’Ariston il dramma degli stessi lavoratori dello spettacolo, che tolta la parentesi estiva sono praticamente fermi da un anno a causa della pandemia di Covid-19.
Poco prima di terminare la canzone, lo Stato Sociale, Emanuela Fanelli, Francesco Pannofino e i lavoratori dello spettacolo hanno elencato i nomi di alcuni teatri e cinema italiani, chiusi temporaneamente per effetto della pandemia, oppure chiusi definitivamente perché in crisi già da tempo. Migliaia di live fermi e diecimila persone ferme da più di un anno, il messaggio però è che presto finalmente lo spettacolo potrà ricominciare: “non sarà per sempre” è la frase che ha chiuso la recitazione, sulla standing ovation dell’orchestra dell’Ariston.
Questo il brano recitato sul palco: “Alcatraz, Milano: aperto nel 1997 chiuso a febbraio 2020, non sappiamo quando riaprirà. Teatro dell’angelo, Roma: aperto nel ’94, chiuso per sempre. Cinema Iris, Messina: non sappiamo quando riaprirà. Negli anni ’90 un musicista apre il Cage a Livorno perché, dice, le città senza i club sono più brutte e vuote: non sappiamo quando riaprirà. Il cinema Mandrioli in provincia di Bologna continua a proiettare film durante il lockdown, a porte chiuse, perché non manchino nella città le voci dei personaggi. E non sappiamo quando riapriremo. Hiroshima, Torino: Non sappiamo. Teatro Massimo, Palermo. Cinema Adriano. Sherwood festival, Miami, Balla coi cinghiali: sospesi. Primo maggio: senza pubblico. Teatro Salone Margherita: chiuso definitivamente. Festival di Sanremo 2021: 26 cantanti, solo tra loro oltre 50.000 concerti, oltre mille live club, oltre 10.000 persone che non lavorano più da un anno. Ma non sarà per sempre. Credeteci, i nostri fiori non sono ancora rovinati”.
Una sola nota stonata, rilevata da molti, sia tra il pubblico che tra gli addetti ai lavori: lo Stato Sociale sono stati tra gli ultimi artisti a esibirsi, all’1:30 circa del mattino, di conseguenza la loro azione avrebbe raggiunto molte più persone se fosse stata programmata a un orario meno tardo.
Sul portale RaiPlay è possibile vedere il video della performance.
Sanremo, lo Stato Sociale porta sul palco del Festival il dramma dei lavoratori spettacolo |