Lisbona, vandalizzato (e subito pulito) il celeberrimo Monumento alle Scoperte


A Lisbona, il Monumento alle Scoperte (1960), uno dei simboli della capitale del Portogallo, è stato danneggiato con scritte che denunciano la violenza delle conquiste coloniali del paese.

Il Monumento alle Scoperte di Lisbona, il celeberrimo monumento, opera dell’architetto José Ângelo Cottinelli Telmo e dello scultore Leopoldo de Almeida installata nel 1960 nel quartiere di Belem, sulle rive del Tago, per celebrare le scoperte fatte dai navigatori portoghesi tra il Quattro e il Cinquecento, è stato danneggiato la notte tra l’8 e il 9 agosto scorsi con grandi scritte anti-imperialiste. Gli ignoti vandali hanno apposto sul monumento una scritta con vernice blu che recita “Blindly sailing for money, humanity is drowning in a scarlet sea”, ovvero “Mentre naviga ciecamente alla ricerca di denaro, l’umanità affoga in un mare scarlatto”. In tutto, la scritta occupava venti metri della base del monumento, che raffigura una tradizionale caravella portoghese stilizzata con, sulla prua, la statua di Enrico il Navigatore, infante del Portogallo e uno dei primi esploratori del paese, e sul ponte le statue di molte personalità portoghesi illustri (come il re Alfonso V, i navigatori Vasco da Gama e Ferdinando Magellano, il pittore Nuno Gonçalves, gli esploratori António de Abreu e Diogo Cão, lo storico João de Barros e molti altri).

Il colossale monumento, noto localmente come Padrão dos Descobrimentos, è stato però subito ripulito: la tinta usata per la scritta non ha infatti impregnato la pietra bianca con cui è stata realizzata la base del Padrão, e di conseguenza già il 13 agosto i restauratori hanno potuto rimuoverne ogni traccia. I visitatori (prima della pandemia, vi si recavano almeno mille visitatori al giorno, adesso sono calati ma comunque il flusso è sempre sostenuto) hanno così potuto vederlo di nuovo ripulito. “Per fortuna”, ha dichiarato al quotidiano TSF la direttrice del monumento, Margarida Kol Carvalho, “la vernice non si era impregnata e il lavoro è stato più facile e veloce del previsto”. Adesso però Kol Carvalho chiede più vigilanza per proteggere il sito: “La sicurezza del monumento all’esterno non è di nostra competenza: c’è una società di sicurezza che vigila ogni giorno su questo spazio facendo spesso ronde”. L’aumento della sicurezza è dunque una questione che va affrontata di concerto con il Comune di Lisbona, ha spiegato la direttrice.

Poiché il Padrão dos Descobrimentos è ritenuta da molti un simbolo del colonialismo portoghese (che è stato responsabile in passato del traffico di esseri umani verso il Sudamerica), è stata anche in passato oggetto di tentativi di vandalismo. “Si tratta di un movimento di protesta che non ha luogo solo in Portogallo, ma in tutto il mondo”, precisa Kol Carvalho, che però ragiona per trovare una soluzione. “Negli ultimi anni”, spiega, “abbiamo lavorato sui temi dell’imperialismo, del colonialismo e della memoria coloniale, attraverso lo studio e riflessioni critiche su questi temi”. A tal proposito, al momento all’interno del Padrão dos Descobrimentos è allestita una mostra, intitolata Visões do Império, sul colonialismo portoghese del XIX secolo, un esempio, conclude Kol Carvalho, “di condivisione della conoscenza basata sulla ricerca, sul lavoro di molti ricercatori accademici”. Il modo migliore per lavorare sul dissonant heritage.

Foto: Graça Martins

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