Il dipinto “Madonna di San Giorgio alla Costa” è stato rimesso in esposizione al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. L’opera, conservata sempre a Firenze ma al Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte (al momento chiuso al pubblico), è stata danneggiata 25 anni fa durante l’attentato di via dei Georgofili e, dopo il restauro, è stata esposta in varie mostre. Il dipinto è stato presentato dall’arcivescovo Giuseppe Betori, dal presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Luca Bagnoli, e dal direttore, Timothy Verdon.
Il cardinale Betori ha affermato: “la Madonna di Giotto di San Giorgio alla Costa, già offesa dall’attentato di via de’ Georgofili, rischiava di rimanere pressoché inaccessibile, racchiusa in un deposito. Di qui la decisione dell’Arcidiocesi di cercare una collocazione che permetta a tutti di poter ammirare quest’opera giovanile di Giotto e di riconoscere in essa una significativa espressione della fede di questa città verso la fine del XIII secolo. L’immagine di Maria e del Bambino che Giotto propone in questa tavola potrà essere messa in dialogo con le forme della scultura di Arnolfo di Cambio e degli altri artisti che hanno lasciato traccia del loro genio nella nostra cattedrale”.
Il presidente Fiore Luca Bagnoli ha aggiunto: “accogliere capolavori come questo significa riconoscere la ragione d’essere della nostra istituzione. Infatti, accanto alla conservazione e valorizzazione dei nostri monumenti siamo chiamati a diffondere la cultura e i valori cristiani rappresentati in queste opere”.
La “Madonna di San Giorgio alla Costa” è stata realizzata da Giotto sul finire del XIII secolo, ma si ignora la data esatta: considerando lo stile posteriore a quello sviluppato dall’artista negli affreschi della Basilica Superiore di Assisi, si ipotizza che il dipinto sia stato realizzato intorno il 1295.
Timothy Verdon ha spiegato: "Questa ipotesi avvicina la tavola agli anni di progettazione e di avvio dei lavori della Cattedrale di Firenze, tra il 1294 e il 1296, anch’essa dedicata a Maria. Sia la forma gotica dello schienale del trono che l’utilizzo di inserti musivi e modanature di marmo rosa rientrano nel lessico decorativo elaborato da Arnolfo di Cambio, il primo architetto della cattedrale. Un confronto, che la collocazione del dipinto nello spazio del museo denominato Belvedere, da cui si vede la ricostruzione della facciata arnolfiana, vuole suggerire”.
Immagine: Giotto, Madonna di San Giorgio alla Costa (1295 circa; tempera e oro su tavola, 180 x 90 cm; Firenze, Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte)
La Madonna di San Giorgio alla Costa di Giotto esposta al Museo del Duomo di Firenze |